Lo sfogo di Pregliasco: "Mi augurano Norimberga, sui social attacchi continui"
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Lo sfogo di Pregliasco: "Mi augurano Norimberga, sui social attacchi continui"

"Confondono il messaggero con il cattivo, alla base un sentimento di paura che dilaga e va contrastato con proposte positive e di qualità"

Lo sfogo di Pregliasco: "Mi augurano Norimberga, sui social attacchi continui"
Fabrizio Pregliasco
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17 Ottobre 2022 - 14.35


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“Oggi la maggior parte delle persone che incontro mi salutano, magari mi chiedono un selfie, soprattutto mi ringraziano. C’è sempre qualche esagitato, una minoranza che mi grida cose, ma senza aggredire. Invece sui social mi augurano Norimberga, gli attacchi sono continui e pesanti” per il virologo Fabrizio Pregliasco che racconta all’Adnkronos Salute l’onda d’odio ancora alta su di lui, come su altri camici bianchi in prima linea nella battaglia medica e mediatica contro Covid-19. E’ di queste ore la notizia di perquisizioni dei carabinieri del Comando provinciale di Roma a persone residenti a Torino, Faenza, L’Aquila, Parma e Taranto, indiziate per le minacce di morte e gli insulti ricevuti a partire dal febbraio scorso da Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, ai tempi coordinatore Comitato tecnico scientifico per l’emergenza coronavirus.

“Sui social ritengono che io debba essere sottoposto, come altri, a una ‘Norimberga 2′”, riferisce il docente di Igiene dell’Università Statale di Milano, destinatario a marzo di una lettera minatoria con proiettile recapitatagli in ateneo. Al direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi gli ‘haters’ rinfacciano “un passato in cui si sarebbe gestito Covid in modo sbagliato e con effetti pesanti. L’accusa è di avere esagerato”, ma se “è comprensibile, naturale e umano il bisogno di lasciarsi alle spalle ciò che è stato – osserva Pregliasco – queste persone, invece che riferirsi al cattivo, se la prendono con il messaggero, con chi nei momenti di emergenza ha cercato di portare un elemento di oggettività che non è facile da accettare”.

L’esperto attribuisce questo clima che non migliora a “un sentimento dominante di paura. Paura rispetto a Covid, ma anche alla guerra, alla crisi economica, a quella ambientale. Sicuramente – riflette Pregliasco – quando la gente ha paura un po’ si arrabbia, ringhia, e in questo senso è fondamentale offrire proposte di sicurezza, di tutela, di promozione della qualità. Ieri, ad esempio, come Anpas (l’Associazione nazionale delle pubbliche assistenze che il virologo presiede, ndr) e Dipartimento di Protezione Civile abbiamo promosso l’iniziativa ‘Io non rischio’. In tante piazze abbiamo spiegato come difenderci dai guai dell’ambiente. Ecco, credo che davanti alla paura dilagante su più fronti, anche riguardo a Covid sia necessario un messaggio di positività. Però ricordando sempre – ribadisce il medico – che contro questo virus non bisogna abbassare la guardia”.

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