Remuzzi, monito al governo: "Chi è no-vax non dovrebbe lavorare nella sanità"
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Remuzzi, monito al governo: "Chi è no-vax non dovrebbe lavorare nella sanità"

Giuseppe Remuzzi, direttore dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri e ordinario di Nefrologia all'Università degli Studi di Milano perplesso dalla svolta filo-negazionista del governo Meloni

Remuzzi, monito al governo: "Chi è no-vax non dovrebbe lavorare nella sanità"
Giuseppe Remuzzi
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30 Ottobre 2022 - 10.02


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Un governo che fin dal primo giorno ha spalancato le porte a no-vax e negazionisti e sta cercando per fini di basso consenso politico di delegittimare le politiche precedenti sul Covid e organizzare una campagna di diffamazione politica di Roberto Speranza, ex ministro della sanità.

 I politici «non dovrebbero seguire la scienza, ma ascoltarla con attenzione, per poi prendere delle decisioni. E il compito degli scienziati è dire le cose come stanno». Lo dice in un’intervista al Corriere della Sera Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri e ordinario di Nefrologia all’Università degli Studi di Milano.

Rispetto alla cancellazione delle restrizioni anti covid «quello che possiamo fare è analizzare la situazione attuale: il virus continua a cambiare, si fanno largo nuove varianti come BQ.1.1 (Cerberus, in Italia al 7% secondo gli ultimi dati, ndr ), verosimilmente avremo un aumento di contagi – spiega -. La situazione diventerà problematica se saliranno anche i ricoveri, soprattutto in terapia intensiva. Per il momento non sta avvenendo».

Le restrizioni «sono state utili: bisogna ricordare che la salute non è in contrasto con lo sviluppo economico, la povertà è la principale causa di morte. Inoltre la vaccinazione non rappresenta una limitazione della libertà personale, ma va a beneficio della collettività. Così come vedersi ritirata la patente se si guida ubriachi».

Per quanto riguarda invece il reintegro dei sanitari sospesi perché non vaccinati, «chi è no vax non dovrebbe operare in campo sanitario, perché i vaccini sono il più grande strumento che abbiamo per combattere le malattie – sottolinea -. E i vaccini contro Sars-CoV-2 sono i più sicuri ed efficaci di sempre: nel 2021 hanno salvato 20 milioni di persone nel mondo»

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