Parla il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervistato da Milena Gabanelli sul Corriere della Sera a proposito della carenza di medici degli ospedali e in particolare dei posti rimasti scoperti in medicina d’urgenza: “Io credo che sarà utile avere un tavolo con il ministero dell’Università. Purtroppo, alcune specialità, e sono quelle di cui c’è più bisogno, hanno meno appeal di altre per i giovani medici anche perché danno meno possibilità di lavorare nel privato. Il problema è legato anche agli stipendi: io credo sia giusto, per esempio, per il Pronto soccorso andare a identificare indennità per incentivare i giovani a scegliere Medicina d’urgenza. Aumentargli lo stipendio è l’impegno che mi assumo”.
La giornalista ha poi interrogato il ministro sul tema dei medici a gettone, pagati 1.200-1.600 euro a turno. “Non possiamo usare questi soldi per aumentare lo stipendio degli specialisti già assunti che sono anche più preparati?”, gli ha domandato. La replica di Schillaci:
“Sono d’accordo. È allucinante pensare che medici esterni reclutati al bisogno vengano pagati da 2 a 5 volte in più dei colleghi assunti. È inaccettabile e il problema va risolto rapidamente”.
Sul reintegro in anticipo di qualche settimana dei medici sospesi per inadempienza sul vaccino, il ministro della Salute ha ribadito che è stata una decisione che è stata presa perché “le altre categorie professionali che non si erano immunizzate sono state riammesse il 15 giugno. Poi oggi lo scenario è completamente diverso e c’è una grave carenza di organico e saranno comunque le singole direzioni sanitarie a decidere dove potranno andare a lavorare i medici reintegrati”.
Il titolare del dicastero di Lungotevere Ripa ha proseguito affermando che quello dei medici no vax è “un problema deontologico che dovrebbero e dovranno affrontare gli Ordini dei medici”. E la scelta di di reintegrarli “è stata presa anche un po’ in segno di riappacificazione. Dopodiché la mia posizione è sempre stata a favore dei vaccini, lo strumento indispensabile per cambiare la storia della pandemia da Covid”.