Sovranità alimentare? In nome di cosa? Di bloccare per ottusità una nuova frontiera alimentare e tecnologica dimenticando che lo sfruttamento del pianeta che è stato fatto non consentirà allevamenti intensivi e produzione di carne (l’Italia tra l’altro importa più che esportare) ai ritmi attuali e per tutti?
«Il disegno di legge che vieta la produzione e la commercializzazione di cibo sintetico nasce dalle istanze di associazioni di categoria, agricoltori, Regioni e Consigli comunali, di diverso colore politico, che hanno approvato provvedimenti contro gli alimenti prodotti in laboratorio. Richieste arrivate anche attraverso una raccolta firme e che il Governo Meloni ha recepito, per tutelare la salute pubblica in base al principio di precauzione».
Lo dichiara il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, in una nota. Ovviamente non si tratta di cibo sintetico, quella è una forma inesatta di presentare le cose per spaventare l’opinione pubblica.
«Si tratta quindi di un ddl condiviso, che ha un sostegno trasversale e che, come ampiamente specificato nell’articolo 2, vieta anche l’importazione in Italia, nonostante ci sia ancora chi tenta di affermare il contrario, strumentalmente».