I fan di Bolsonaro e Trump vogliono riscrivere la storia della pandemia e mettere sotto accusa chi ha evitato maggiori morti in Italia e cercare di recuperare consensi tra no-vax e no green pass.
«Se la Commissione d’inchiesta su Covid è una commissione d’inchiesta che deve indagare sui vaccini, è una follia. E’ pazzesco, il mondo va al contrario: si fa una commissione d’inchiesta sulla soluzione invece che sulla causa». Non piace ad Andrea Crisanti l’impostazione che sembra profilarsi per l’attività d’indagine di cui si dovrà occupare la bicamerale su Covid. Il professore di Microbiologia e senatore Pd commenta con queste parole l’esito dei lavori di ieri.
In primo luogo, a colpire la sua attenzione sono i passaggi che riguardano i vaccini. Ma non solo. Fra i punti più contestati ce n’è un altro: da quanto emerso sul testo base approvato in Commissione Affari sociali della Camera, sembrerebbe che non si allarghi la riflessione sulla gestione della pandemia anche alle Regioni e al loro operato. E per Crisanti, se questa è la linea, non va bene: «Le Regioni sono state quelle che poi la pandemia l’hanno gestita quotidianamente. Io penso che una Commissione d’inchiesta sul Covid che abbia l’obiettivo di restituire una verità e che non è un’inchiesta di carattere giudiziario, non può non tenere conto di tutti gli aspetti. E’ chiaro che deve cercare di essere più vasta e più ampia possibile, altrimenti restituisce di nuovo una verità parziale», osserva.
Per lo scienziato-senatore dem, «veramente c’è il rischio di sprecare questa occasione. E’ evidente – riflette – Noi siamo qui, abbiamo risolto il problema grazie ai vaccini e facciamo una commissione d’inchiesta sui vaccini?», si chiede, riferendosi a quanto sembra indicare il testo base riguardo alle indagini su questo capitolo della gestione pandemica.
«Primo: i vaccini sono stati la soluzione e non meritano nessuna riflessione, a meno che non si voglia ammiccare ai no-vax – precisa Crisanti – e, secondo punto, indagare sull’azione del Governo, svincolata da quella delle Regioni, non ha nessun senso per come è impostata la sanità in Italia e per come vengono prese le decisioni».
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