Perché il virus del Covid-19 ha colpito alcune aree più duramente di altre? Questa è una domanda a cui gli scienziati hanno cercato di rispondere da anni, e sembra che gli esperti dell’Istituto Mario Negri abbiano fatto un passo avanti nella ricerca.
In uno studio pubblicato sulla rivista scientifica iScience viene finalmente fornita una spiegazione scientifica sul perché il Covid-19 abbia avuto un impatto così devastante in alcune zone, come ad esempio la provincia di Bergamo. E la risposta sorprendente è collegata a un gene ereditato dall’uomo di Neanderthal, che risale a più di 50.000 anni fa.
Lo Studio Origin dell’Istituto Mario Negri
Questa scoperta è il risultato di uno studio chiamato Origin, che ha coinvolto la popolazione della provincia di Bergamo negli ultimi due anni. Gli scienziati hanno analizzato la relazione tra i fattori genetici e la gravità della malattia Covid-19 in questa regione, che è stata uno dei principali epicentri della pandemia.
Lo studio ha dimostrato che una specifica regione del genoma umano è significativamente associata al rischio di contrarre il Covid-19 e di svilupparne una forma grave nelle persone residenti nelle aree più colpite dalla pandemia.
Il Gene Ereditato dai Neanderthal
Ciò che rende questa scoperta ancora più straordinaria è che ben 3 dei 6 geni associati a questo rischio derivano direttamente dai Neanderthal. Questi geni, provenienti dal genoma di Vindija risalente a 50.000 anni fa, sembrano aver avuto un ruolo protettivo per i Neanderthal contro le infezioni. Tuttavia, in tempi moderni, questo stesso gene sembra causare una risposta immunitaria eccessiva che non solo non ci protegge, ma ci espone a una forma più grave della malattia.
L’Impatto del Gene di Neanderthal
Secondo Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto Mario Negri, le persone con questo gene ereditato dai Neanderthal hanno un rischio più del doppio di sviluppare una forma grave del Covid-19, oltre a un rischio tre volte superiore di necessitare di cure intensive e un rischio ancora maggiore di richiedere ventilazione meccanica.
Questo aumento del rischio è legato principalmente a tre geni nella regione del cromosoma 3: CCR9, CXCR6 e LZTFL1. Questi geni influenzano il richiamo dei globuli bianchi, causano infiammazione durante le infezioni e regolano lo sviluppo delle cellule epiteliali delle vie respiratorie, influenzando così le diverse manifestazioni della malattia.
Altre Regioni Genomiche Coinvolte
Lo studio ha anche identificato altre 17 nuove regioni genomiche (loci), di cui 10 potrebbero essere associate a forme gravi della malattia e 7 potrebbero essere legate al rischio di contrarre l’infezione. Questi risultati ampliano la nostra comprensione della genetica dietro al Covid-19.
Un Approccio Comunitario alla Ricerca
Lo studio ha coinvolto l’intera comunità di Bergamo, con la partecipazione di 9.733 persone che hanno compilato un questionario sulla loro storia clinica e familiare legata al Covid-19. Questa ricerca è stata resa possibile grazie alla collaborazione dei residenti, dei medici di base, delle farmacie, delle biblioteche e delle associazioni locali.
Grazie all’impegno di tutti, è stato possibile raggiungere questo importante risultato nella comprensione dei fattori genetici dietro all’andamento della pandemia da Covid-19.
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