Dopo oltre due settimane, l’Organizzazione Mondiale della Sanità e i partner “sono riusciti a raggiungere l’ospedale di al Shifa, nel nord di Gaza, e a consegnare 9300 litri di carburante e forniture mediche per coprire 1000 traumi e 100 pazienti in dialisi renale”. Lo ha sottolineato su X il direttore generale dell’agenzia delle Nazioni Unite, Tedros Adhanom Ghebreyesus.
Il team, si legge ancora nel post, “ha riferito che al-Shifa, in precedenza il principale ospedale di Gaza, ha ristabilito i servizi con 60 membri del personale medico, oltre a un reparto chirurgico e medico con 40 letti, un dipartimento di emergenza, quattro sale operatorie, servizi ostetrici e ginecologici d’emergenza di base, unità di emodialisi limitata, servizi di laboratorio minimi eservizi di radiologia di base”
La ripresa parziale dei servizi ad Al-Shifa significa “che il consumo di carburante è molto più elevato e la necessità di forniture mediche è in aumento”, ha aggiunto il direttore.
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