«In Italia i posti letto degli ospedali ospitano circa 210 degenti, andando a comporre un patrimonio edilizio in buona parte da riqualificare. Se circa 52 mila posti letto sono in immobili per cui può essere considerato sufficiente un buon piano di ristrutturazione impiantistica e funzionale, oltre 85 mila sono in edifici da demolire e ricostruire»: sono le conclusioni ricavate nel 2020 dall’analisi a fondamento della quarta edizione dell’Osservatorio sulla sostenibilità e sulla sicurezza dell’istituto di studi e ricerche «Scenari Immobiliari».
Una sintesi ripresa nell’interrogazione «il governo affronti il rischio incendi nelle strutture sanitarie» a firma della senatrice Ylenia Zambito, componente Pd della commissione Lavoro e Sanità.
“Il drammatico incendio nell’ospedale di Tivoli, in cui hanno perso la vita tre degenti – scrive la senatrice –, deve essere un monito per il governo per avviare con urgenza un piano di monitoraggio e prevenzione antincendio in tutte le strutture sanitarie pubbliche del Paese”
«Il problema della sorveglianza e degli strumenti di prevenzione è strettamente legato al fatto che gli edifici, in molti casi, sono vecchi e in condizioni tali da non poter prevedere un sistema antincendio. Nel 2020 – evidenzia la senatrice Pd – l’Istituto di ricerca “Scenari immobiliari” ha stimato che, dei circa 210 mila posti letto presenti nelle strutture ospedaliere italiane, oltre il 40 per cento si trova in edifici per cui non basta un piano di ristrutturazione impiantistica. Tali immobili, infatti, sarebbero da demolire e ricostruire interamente. Queste strutture – denuncia la Zambito – continuano ad operare grazie alle proroghe annuali che arrivano dallo Stato, ma in condizioni di elevata pericolosità per il personale e per i degenti».
La tragedia di Tivoli – conclude Ylenia Zambito –, e prima ancora i casi delle Rsa di Milano e Parma, richiedono un impegno urgente del governo affinché nelle strutture sanitarie del nostro Paese siano previste adeguate misure antincendio, nonché adeguati e costanti controlli di prevenzione».