Il trapano è uno strumento fondamentale che ormai tutti noi abbiamo nelle nostre case, utile per i lavori autonomi per migliorare l’efficienza dell’abitazione e cruciale quando succede qualche guasto e si ha necessità di una riparazione d’urgenza.
Può succedere, però, che talvolta questo si rovini e si usuri. Il mandrino, in particolare, può essere molto delicato. La costante pressione e il movimento rotatorio, specialmente quando si lavora su materiali duri, possono di fatto deformarlo e portarlo a smettere di funzionare.
Avere questo componente danneggiato non significa dover cambiare tutto l’utensile: è sufficiente acquistarne uno nuovo e cambiarlo, anche in autonomia. Esistono diversi tipi di mandrini per trapano e in questo articolo spiegheremo nel dettaglio quali sono e come sostituirli.
Cos’è un mandrino e perché si usura
Il mandrino per trapano è un dispositivo meccanico che ha il compito principale di serrare e trattenere saldamente la punta durante la lavorazione, assicurando precisione e stabilità durante il suo utilizzo.
Ne esistono di diverse tipologie, ognuna progettata per adattarsi alle specifiche esigenze delle persone e dell’utensile che si possiede:
- i mandrini a cremagliera;
- i mandrini autoserranti.
Ciò che li distingue è la differenza nel montaggio della punta. I mandrini a cremagliera, infatti, richiedono l’uso di una chiave apposita per serrare e allentare il pezzo, offrendo una maggiore stabilità durante le operazioni di lavoro, ma è necessario più tempo e sforzo per il montaggio.
D’altra parte, i mandrini autoserranti permettono di bloccare le punte automaticamente, senza l’ausilio di una chiave, garantendo una maggiore praticità d’uso e una rapida sostituzione degli utensili.
Proprio per questa loro caratteristica, gli autoserranti sono particolarmente adatti per trapani portatili e offrono una maggiore versatilità, consentendo di lavorare con una vasta gamma di diametri di punte senza dover cambiare costantemente gli accessori.
Trattandosi di elementi così fondamentali all’interno di un trapano, non è raro però che si usurino col tempo. Ciò può avvenire a causa di diversi fattori, tra cui l’uso prolungato, l’accumulo di polvere o ruggine e la mancata manutenzione.
Una delle parti più suscettibili all’usura è la sezione del mandrino che serra le punte del trapano. La presenza di detriti o corrosione può compromettere infatti il suo corretto funzionamento, portando a blocchi o rotture durante l’uso.
Fortunatamente, la sostituzione del mandrino usurato è un’operazione relativamente semplice e può essere eseguita senza la necessità di acquistare un intero nuovo trapano.
Le due principali tipologie di mandrino: quale scegliere
Al momento di scegliere un nuovo mandrino da sostituire al vecchio è quindi importante comprendere quale dei due, tra quello a cremagliera e quello autoserrante, è il più indicato per noi.
Il primo è caratterizzato da un attacco conico e, come accennato, richiede l’uso di una chiave per serrare e allentare l’utensile. Questa tipologia è particolarmente utile per i trapani a colonna e per altri utensili addetti alla smerigliatura e alla lucidatura delle superfici.
Se, invece, avete a disposizione un trapano portatile, di quelli più maneggevoli, è decisamente più indicato l’uso di una mandrino autoserrante in quanto consente di bloccare agevolmente punte di diverse dimensioni senza troppi maneggiamenti.
Come sostituire il mandrino
Occuparsi personalmente delle manutenzioni e delle attività manuali in casa è qualcosa che da grande soddisfazione, soprattutto quando si tratta di “rimettere a nuovo qualcosa”, come pezzi d’argento rovinati o aggiustare degli utensili rotti.
Sostituire un mandrino può sembrare complesso, ma in realtà risulta abbastanza semplice, tanto da poter essere fatto da chiunque, se si seguono precise indicazioni e si presta attenzione.
Prima di tutto, è necessario avere a disposizione gli strumenti giusti, tra cui un estrattore, un martello di legno e una morsa da banco. Una volta riuniti gli strumenti utili, è importante scegliere il mandrino appropriato per il proprio trapano, considerando le specifiche esigenze di lavoro.
Se questo si trova avvitato direttamente sulla parte motrice del trapano, bisognerà utilizzare una chiave a brugola per sganciarlo. Tuttavia, se invece ci si trova di fronte a un “cono morsa”, il processo di sostituzione sarà leggermente diverso.
Per questa operazione è richiesto l’uso di un estrattore. Questo utensile consente infatti di fare leva verso l’alto, sganciando il componente dal suo supporto conico. Una volta sganciato, sarà possibile installare quello nuovo.
Per questa seconda operazione, sarà necessario bloccare il trapano in una morsa da banco e montare l’estrattore. Girando una leva apposita, le alette dell’estrattore aderiranno sotto la base del mandrino, permettendo di fare leva e sganciarlo completamente dal cono.
A questo punto, sarà sufficiente utilizzare un martello di legno per picchiettare sul nuovo componente, così da fissarlo al supporto. Una volta completato il tutto, i giri del motore del trapano contribuiranno a rendere ancora più stretto il serraggio, assicurando sicurezza e precisione durante l’utilizzo.