In Italia nella prima settimana di agosto sono stati registrati 18.255 nuovi casi, un +7% circa rispetto ai 17.006 della settimana precedente. Il dato emerge dal monitoraggio della cabina di regia ministero della Salute-Istituto superiore di sanità. Insomma, i contagi sono ancora in leggera crescita, come accade ormai da molte settimane. I dati, è opportuno ricordarlo, sono ovviamente sottostimati visto che di tamponi ormai se ne fanno pochi né ci sono obblighi di comunicare la positività alla Asl se il test viene effettuato a casa.
Per numero assoluto di nuovi casi resta prima la Campania (3.155), seguita da Lombardia (2.780) e Lazio (2.332). Per quanto riguarda l’incidenza la media è pari a 31 casi per 100mila abitanti, in lieve crescita rispetto alla settimana precedente (29 casi per 100mila abitanti); l’incidenza più elevata è stata riportata nella regione Liguria (86 casi per 100mila abitanti) e la più bassa nelle Marche (0,5 casi per 100mila abitanti. L’impatto sugli ospedali resta comunque limitato. “L’occupazione dei posti letto in area medica è pari a 3,3%, sostanzialmente stabile rispetto alla settimana precedente (3% al 31 luglio). Stabile l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 0,6%, rispetto alla settimana precedente (0,6% al 31 luglio)”, si sottolinea nel monitoraggio.
Sul fronte varianti, “dati preliminari relativi al mese di luglio (al 4 agosto) evidenziano la co-circolazione di differenti sotto-varianti di JN.1 attenzionate a livello internazionale. Tra queste, in crescita la proporzione di sequenziamenti attribuibili a KP.3.1.1, oggetto di monitoraggio internazionale (Vum)”, evidenziano gli esperti.
In ogni caso il picco potrebbe essere molto vicino. Lo sostiene Antonello Maruotti, ordinario di Statistica dell’Università Lumsa e co-fondatore dello StatGroup19, commentando all’Adnkronos i dati del monitoraggio settimanale della Cabina di regia Iss-ministero della Salute. “La crescita delle ospedalizzazioni Covid sta rallentando – dice l’esperto – e questo vuol dire che ci stiamo avvicinando al picco dei ricoveri di questa ‘ondina’ estiva che potrebbe – ragionevolmente – smettere di salire nella settimana dopo il 15 agosto. Non ci dovrebbero essere imprevisti fino a metà settembre, quando bisognerà vedere cosa succede al ritorno alla normalità tra scuola e lavoro”.