Negli ultimi anni è cresciuta l’attenzione verso alcune patologie, sia di tipo psicologico quanto neurologico. Alcuni disturbi, più di altri, hanno avuto una maggiore visibilità, ed è questo il caso dell’aumento delle diagnosi autismo.
Con questo termine si indica in realtà non un singolo cluster di sintomi, ma si parla in modo più ampio di “spettro autistico”, sottolineando la variabilità che esiste all’interno del disturbo, tanto da rendere un autistico molto diverso rispetto ad un altro.
Ciò che sta attirando molto l’attenzione è il fatto che queste diagnosi sembrano essere in aumento. Rispetto a qualche tempo fa, pare sia maggiormente diffuso, ma come mai si è registrata questa tendenza?
È sintomo di una maggiore incidenza da parte del deficit? Offriamo un approfondimento.
Che cos’è l’autismo e come riconoscerlo
Con autismo si fa riferimento a un disturbo del neurosviluppo che va a colpire soprattutto la capacità di comunicazione e di interazione sociale. Questo è il motivo per il quale le persone autistiche hanno così difficoltà a integrarsi nel mondo e si dimostrano così a disagio nell’ambito delle interazioni.
Tuttavia, i comportamenti specifici e le reazioni a determinate situazioni possono variare notevolmente da individuo a individuo. Tra i segni più comuni ci sono ad esempio difficoltà nella comunicazione verbale e non verbale, comportamenti ripetitivi, e problemi nel comprendere le intenzioni e le emozioni degli altri.
Nei casi di autismo lieve, spesso definito come autismo ad alto funzionamento, i sintomi possono essere meno evidenti e includono difficoltà nella comunicazione sociale e comportamenti ritualizzati, pur mantenendo buone capacità linguistiche e cognitive.
Tra i segni precoci che possono manifestarsi durante l’infanzia ci sono tipicamente la mancata risposta ai sorrisi e alle risate, così come l’assenza di risposta al proprio nome quando si viene chiamati.
Infine, tra altri sintomi a cui prestare attenzione ci sono comportamenti ripetitivi come dondolarsi o agitare le mani, eccessiva rigidità nelle routine, e uno sguardo perso di fronte a nuovi stimoli.
Perché le diagnosi di autismo sono in aumento?
Nell’ultimo decennio i casi di autismo sembrano in netto aumento e questo ha portato alcune persone a pensare che ci sia una maggiore influenza, per motivi ambientali o genetici ad esempio. La verità è molto più complessa di così.
Ciò che bisogna sapere è che negli ultimi anni la comprensione dell’autismo è notevolmente migliorata, grazie alla maggiore attenzione che viene data ai disturbi psichiatrici. Questo ha portato quindi a una più grande consapevolezza e una migliore capacità di identificazione.
Dentro lo spettro sono state inserite anche le forme lievi o moderate, ed è questo il motivo per cui la diagnosi viene fornita anche a coloro che non hanno mai mostrato segni evidenti.
Sempre per lo stesso motivo, molte diagnosi sono state conclamate da adulti perché durante l’infanzia nessuno aveva colto i segnali, proprio a causa di una scarsa conoscenza del disturbo.
Inoltre, alcuni fattori ambientali possono essere peggiorati rispetto a prima, come ad esempio un più alto livello di inquinamento atmosferico o l’età media della genitorialità che si è alzata.
Data la maggior attenzione che si sta quindi ponendo sull’argomento, è importante restare aggiornati in merito, conoscere i sintomi (almeno quelli più evidenti) così da essere in grado di intervenire quanto prima e migliorare da subito la qualità della vita di chi ne porta i tratti.