Gli alcolici possono provocare il cancro: i medici chiedono che nelle etichette si parli dei rischi
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Gli alcolici possono provocare il cancro: i medici chiedono che nelle etichette si parli dei rischi

Il consiglio arriva dal Chirurgo Generale degli Stati Uniti, Vivek Murthy, che ha dichiarato come "la maggioranza degli americani non sia consapevole di questo rischio", responsabile ogni anno di circa 100.000 casi di cancro

Gli alcolici possono provocare il cancro: i medici chiedono che nelle etichette si parli dei rischi
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3 Gennaio 2025 - 21.17


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Etichette sugli alcolici, alla stregua di quelle presenti sui pacchetti di sigarette, potrebbero essere introdotte a seguito di nuove ricerche che collegano il consumo di bevande alcoliche a sette tipi di cancro.

Il consiglio arriva dal Chirurgo Generale degli Stati Uniti, Vivek Murthy, che ha dichiarato come “la maggioranza degli americani non sia consapevole di questo rischio”, responsabile ogni anno di circa 100.000 casi di cancro e 20.000 decessi negli Stati Uniti.

Per modificare le attuali etichette di avvertimento, che non vengono aggiornate dal 1988, sarebbe necessaria un’approvazione del Congresso.

Murthy ha anche richiesto una revisione dei limiti consigliati per il consumo di alcol e un incremento delle campagne educative sui rischi legati alle bevande alcoliche e al cancro.

Secondo il Chirurgo Generale, figura di riferimento per la salute pubblica negli Stati Uniti, l’alcol è la terza causa prevenibile di cancro dopo il tabacco e l’obesità.
“Il legame diretto tra il consumo di alcol e il rischio di cancro è ben documentato per almeno sette tipi di cancro, indipendentemente dal tipo di alcol consumato (birra, vino o superalcolici)”, ha dichiarato Murthy in un comunicato.

Tra i tipi di cancro associati al consumo di alcol ci sono il tumore al seno (nelle donne), alla gola, al fegato, all’esofago, alla bocca, alla laringe e al colon.

Il rapporto raccomanda ai professionisti sanitari di incoraggiare screening per l’alcolismo e di indirizzare i pazienti verso trattamenti adeguati quando necessario, oltre a espandere gli sforzi di sensibilizzazione generale.

Le attuali etichette di avvertimento sugli alcolici negli Stati Uniti si limitano a informare che le donne in gravidanza non dovrebbero consumare alcol per evitare rischi di malformazioni e che l’alcol può compromettere la capacità di guidare o manovrare macchinari, oltre a poter causare problemi di salute.

Negli ultimi vent’anni, sempre più paesi hanno introdotto etichette di avvertimento per informare i consumatori sui rischi legati all’alcol.

Secondo il Global Status Report for Alcohol and Health dell’Organizzazione Mondiale della Sanità del 2018, citato nel rapporto di Murthy, 47 Stati membri hanno introdotto obblighi di avvertimento sulla salute legati all’alcol, rispetto ai 31 del 2014.

L’Irlanda è il primo paese al mondo ad aver reso obbligatorio un avviso che colleghi qualsiasi livello di consumo di alcol al rischio di cancro. Dal 2026, tutte le bottiglie di alcolici nella Repubblica d’Irlanda dovranno riportare un’etichetta specifica. Anche la Corea del Sud richiede avvertenze sul rischio di cancro legato all’alcol.

Negli Stati Uniti, solo il Congresso può modificare le etichette di avvertimento suggerite da Murthy, ma non è chiaro se la futura amministrazione Trump supporterà il cambiamento.

Molti paesi hanno anche rivisto i limiti raccomandati per il consumo di alcol in seguito a nuovi studi che dimostrano che nessuna quantità di alcol è completamente sicura.

Il Canada, ad esempio, ha ridotto la raccomandazione da quasi due drink al giorno a due a settimana lo scorso anno.

Negli Stati Uniti, si raccomandano non più di due drink al giorno per gli uomini e uno per le donne, mentre nel Regno Unito il limite suggerito è di 14 unità di alcol a settimana, equivalenti a circa sei bicchieri di vino o pinte di birra.

Dopo l’annuncio, le azioni delle società produttrici di alcolici quotate negli Stati Uniti, tra cui Diageo, il più grande produttore mondiale di superalcolici, hanno subito un calo fino al 4%.

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