Reporter americano si autocandida per il Tg1
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Reporter americano si autocandida per il Tg1

Wolfgang Achtner è un giornalista straniero che lavora da anni in Italia e si fa avanti per diventare il direttore del primo telegiornale.

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4 Gennaio 2012 - 14.39


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di Laura Aprati

E’ arrivata, a dicembre, al Presidente Garimberti una lettera di autocandidatura alla direzione del TG1.
Chi la scrive è un collega della Stampa Estera,Wolfgang Achtner, da tanti anni in Italia, autore di documentari e decente di giornalismo. Certo stupisce un po’ che qualcuno, che non sia italiano e che non sia legato alle varie cordate (interne ed esterne all’azienda) ambisca a dirigere quello che una volta era il TG di riferimento nazionale.


Perché?

Dice Achtner “Sono serissimo: io vorrei ottenere quell’incarico. Vi sembra una follia? E allora riflettiamo sullo stato dell’informazione televisiva in questo Paese, dove chi non è affiliato ai partiti viene messo da parte dal sistema e dove nessuno tutela gli interessi dei cittadini . Questo è la contraddizione principale del sistema, che io vorrei venisse affrontata in maniera trasparente e risolta, una volta per tutte. Non è un mistero che i giornalisti, nei tg della Rai, vengano assunti in base all’affiliazione politica e, quindi, sanno che per fare carriera devono curare gli interessi dei loro “sponsor” politici. La conseguenza di questo stato di cose è che i tg della Rai sono qualitativamente scadenti perché non c’è nessuno in grado di produrre un servizio conforme allo standard qualitativo giornalistico/tecnico dei principali telegiornali mondiali, vedi BBC, CNN, Al Jazeera, tanto per fare alcuni nomi.

In verità, l’aspetto più grave di questa situazione sta nel fatto che i tg Rai trasmettono propaganda invece di informazione. Dal punto di vista strettamente tecnico, invece di essere costruiti con immagini e interviste girate appositamente e un testo strettamente collegato, per poi essere montati con cura, i servizi sono costruiti con un testo copiato da un agenzia ANSA o del televideo che viene illustrato con una “spruzzatina di immagini” – questo è il gergo tecnico usato dai colleghi della Rai – cioè un montaggio approssimativo di immagini generiche e d’archivio.

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Se chiedeste ai colleghi giornalisti delle grandi reti mondiali cosa pensano dei tg Rai, vi direbbero che nessuno delle persone che ci lavorano, direttori compresi, potrebbe durare più di mezz’ora in un vero telegiornale. E questa situazione è comune a tutti i tg italiani, incluso quello de La7. Perlomeno, quel tg non è fazioso ma, premesso che era cosi prima dell’arrivo di Mentana, questo non basta.


Ed è per questo che Wolfgang si è deciso a scrivere a Garimberti. Solo una provocazione?

Ecco di seguito la lettera inviata al Presidente

Alla cortese att.ne

del Dott. Paolo Garimberti,

Presidente, Consiglio d’Amministrazione Rai,

ROMA

Roma, 12 dicembre 2011

Gent.mo Dott. Garimberti,

Le scrivo per informarLa ufficialmente che sono interessato e disponibile ad accettare l’incarico di direttore del TG1 della Rai.

Credo di avere tutte le carte in regola per questo incarico: sono indipendente politicamente, la mia carriera di giornalista televisivo include oltre vent’anni di esperienza con alcune delle principali testate giornalistiche televisive mondiali, tra cui l’ABC News, la CNN e la Press TV, sono uno dei pionieri del videogiornalismo – il giornalismo televisivo praticato da un giornalista che effettua da solo le riprese per i suoi servizi sul campo – e autore di numerosi documentari d’attualità. Inoltre, ho una notevole esperienza nel campo della formazione: sono l’autore dell’unico testo accademico sul giornalismo televisivo in italiano e, oltre ad essere stato titolare di corsi universitari, ho gestito corsi di formazione per videogiornalisti e sulla comunicazione televisiva per il Gruppo Espresso e altri importanti aziende italiane.

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Nel momento in cui un nuovo governo è al lavoro per salvare il Paese, sono convinto che un buon esito dipenda da una consapevole partecipazione dei cittadini italiani e questo richiede una buona informazione, in particolar modo televisiva, che attualmente non c’è. Per cui, ritengo che sarebbe indispensabile offrire agli italiani quello che in questo Paese è sinora sempre mancato: un telegiornale pubblico comparabile per qualità giornalistica e tecnica ai migliori telegiornali internazionali, come la BBC, la CNN, o Al Jazeera International, tanto per fare alcuni esempi.

In base alla mia consolidata esperienza internazionale in campo televisivo, Le posso assicurare che, salvo rarissime eccezioni, quello che passa per informazione televisiva in Italia è pura propaganda politica. Inoltre, l’opinione condivisa dai colleghi stranieri è che i TG Rai sono scadenti anche dal punto di vista tecnico.

Sono convinto che senza un giornalismo televisivo degno del nome – che abbia uno standard giornalistico e tecnico paragonabile a quello dei telegiornali americani e dei principali paesi europei – non potrà mai esservi in questo Paese un sistema democratico compiuto né un sistema economico sano.
Come ho accennato all’inizio della mia lettera, mi sono permesso di contattarLa perché – animato dallo stesso spirito di servizio di cui ha parlato il Prof. Mario Monti – desidero informare il CdA della Rai che sono a disposizione per risanare e ricostruire il TG1 e il sistema informativo dell’azienda pubblica, uniformandolo a quello dei principali telegiornali pubblici e privati degli altri paesi occidentali.

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Sono certo che sarei in grado di rimotivare i buoni giornalisti che sono stati scoraggiati e emarginati negli ultimi anni; inoltre, sono convinto che si potrebbe creare una specie di bottega rinascimentale, dove un TG1 Rai rinato potrebbe diventare un punto di attrazione per i migliori elementi del Paese, quelli che oggi vengono esclusi per fare posto a persone scelte sulle base della loro affiliazione politica invece che delle loro capacità.

La ringrazio per l’attenzione e Le invio i miei più

Distinti saluti,

Wolfgang Achtner

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