Liberazione, stretta finale e proposta poco ortodossa dei lavoratori
Top

Liberazione, stretta finale e proposta poco ortodossa dei lavoratori

Oggi i dipendenti del quotidiano del Prc rendono pubblica la proposta fatta all'editore: non hai i soldi? Te li diamo noi se li investi nel giornale.

Liberazione, stretta finale e proposta poco ortodossa dei lavoratori
Preroll

Desk1 Modifica articolo

6 Febbraio 2012 - 12.44


ATF

Una proposta poco ortodossa. Il caso Liberazione è alla stretta finale. Così raccontano i redattori che oggi proporranno pubblicamente la proposta che hanno fatto già in sede aziendale, alla proprietà. Si tratta di una proposta esplicitamente dichiarata “poco ortodossa”.

Questo il ragionamento: visto che l’azienda sostiene che chiudere cartaceo e pdf e online è stata una scelta obbligata per questioni legate alla mancanza di denaro e soprattutto, alla incertezza sul fondo dell’editoria (quando arriva? e quanto arriverà?), i lavoratori propongono di dare loro questi soldi all’azienda fino a quando non arriveranno i soldi del finanziamento. Una questione di qualche mese.

Donazione a fondo perduto. Come? Innalzando la solidarietà al 60% (ossia l’azienda paga il 40% dello stipendio) e in più ogni singolo farà una donazione liberale a fondo perduto del 50% del proprio stipendio residuo). Una soluzione che riduce il costo del lavoro esattamente al livello indicato dall’editore.

La soluzione è stata ipotizzata per la prima volta riservatamente da Cdr e Rsu al tavolo tecnico il primo febbraio. In quella sede ha registrato la forte opposizione della Fieg.

L’editore. Ora è stata messa a punto nei suoi aspetti contabili e legali e può essere resa pubblica.
«Manca solo il sì dell’editore – si legge in un comunicato dei lavoratori – che, a differenza della Fieg (cui pure è iscritto), non può non condividerne i principi ispiratori: equità, solidarietà, egualitarismo, fortissimo investimento nel prodotto». I tempi sono strettissimi perché domani,

martedì 7 febbraio nel pomeriggio c’è la seconda (e definitiva) convocazione alla Regione Lazio per discutere la richiesta unilaterale di Cassa integrazione avanzata dalla Mrc.

La strategia dell’azienda. Ricordiamo che la Mrc, dichiarando tutto chiuso 31 dicembre, ha messo in ferie i dipendenti per il mese di gennaio e fino al 7 febbrasio, data in cui vorrebbe chiudere per l’appunto la questione, anche unilateralmente. Non si aspettava certo tutti i bastoni che i lavoratori hanno messo tra le ruote di questa operazione che – vedremo come andrà a finire – non sembra proprio avere le caratteristiche di una chiusura per “mancanza di fondi”. Ma piuttosto l’intenzione di disfarsi di tutti i lavoratori e riprendere in mano la testata confezionando un povero giornalino in pdf.

Native

Articoli correlati