Non avevamo mai visto LIS, un telegiornale per gli utenti sordomuti. Va in onda su Rai3, poco dopo il Tg3 delle 14 e 20. Un notiziario all’osso, che appare un po’ “raccogliticcio” e fatto solo perché deve essere fatto. Per servizio. Al di là di queste considerazioni, la cosa che colpisce, e che potrebbe portare ad una riflessione, ad un ripensamento dell’appuntamento quotidiano, è il fatto che agli utenti sordomuti vengono negate le immagini. Perché? Lo schermo di questo brevissimo tg di servizio è diviso in due: sul lato sinistro un conduttore che usa il linguaggio dei segni, sul lato destro la conduttrice che avevamo visto al Tg3 delle 14 e 20, che ripete con passo necessariamente lento, in pillole, poche notizie tratte dal Tg tradizionale andato in onda poco prima. Niente immagini degli eventi assai sinteticamente raccontati. Ci chiediamo: perché non offrire anche le immagini? Basterebbe mantenere nella metà dello schermo il solo conduttore del linguaggio dei segni, e nell’altra metà le immagini con le notizie lette, come si dice in questi casi, “fuori campo”. Elementare, Watson!
Rai, tg per sordomuti senza immagini. Perché?
Il Lis va in onda dopo il telegiornale delle 14.20 ma sembra fatto per forza: le notizie sono ridotte all'osso, senza alcun contributo visivo
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12 Giugno 2015 - 22.07
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