Freccero consigliere Rai, onnipresente in Rai
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Freccero consigliere Rai, onnipresente in Rai

Il consigliere d'amministrazione Rai passa da uno studio tv (Rai) e un microfono radio (Rai) ad un altro.

Carlo Freccero
Carlo Freccero
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Onofrio Dispenza Modifica articolo

5 Ottobre 2016 - 20.01


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Avevo cominciato a contarle, poi mi sono fermato, ho perso il conto. Ho perso il conto delle “ospitate” di Carlo Freccero in studi televisivi e radiofonici della Rai. Presenze che sono diventate ancora più intense con il surriscaldarsi del clima attorno al Sì e al No del referendum del 4 dicembre. Qui non interessa come lui la pensi e come esprima questo pensiero, qui pongo il dubbio sulla correttezza, non personale di Freccero, ma di una situazione che andiamo a sintetizzare.

Carlo Freccero è consigliere d’amministrazione Rai, e passa – non da oggi – da uno studio tv ad un altro, da un microfono radio ad un altro, della Rai, sempre come ospite. Che lo faccia altrove, qui è fatto che non esaminiamo. Sulle “ospitate” Rai ne faccio una questione di garbo istituzionale, o semplicemente di garbo. Personalmente trovo – diciamo – poco elegante che sia invitato in Rai un consigliere d’amministrazione Rai come potrebbe farsi con Travaglio, Belpietro e gli assidui per categoria. Credo davvero che sia invitato, non posso credere che si faccia invitare. La ricerca degli ospiti – lo sappiamo – è un problema quotidiano, costante, centrale dei maledetti talk, e nella ricerca degli ospiti si punta a chi non passi inosservato in salotto, come fosse tappezzeria.

Ciascun salotto ha un elenco con una prima fascia, una seconda fascia e una fascia della disperazione. E Freccero è uno di quelli che – come dire – funziona, perché manifesta quel che pensa con una certa carica e – aggiungiamo – con parole, gesti e silenzi che manifestano una superiorità di pensiero. Questo può irritare, quindi funziona.Per cui, se non fosse consigliere d’amministrazione Rai, sarebbe il modo migliore di riempiere la poltrona di un segno da opporre alla poltrona di un altro segno, fino a quando dovremo subire le poltrone televisive di un modello che, in verità, appare fuori serie come il divano di Ikea che non ho più ritrovato. Secondo me, un consigliere d’amministrazione Rai in Rai dovrebbe”limitarsi” a fare il consigliere. Se il consigliere trova la carica inutile, asfittica, o fortemente limitativa del suo estro, lo denunci e la lasci, mettendo in discussione il modello di governance. Questo sarebbe un gesto politico apprezzabile. Ma che un consigliere di amministrazione di una azienda come la Rai passi da una “ospitata” all’altra negli spazi televisivi dell’azienda che è chiamato a governare, non credo accada in altri Paesi proponibili come riferimento.

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