Samsung ammette: a far esplodere i Galaxy Note 7 sono le batterie
Top

Samsung ammette: a far esplodere i Galaxy Note 7 sono le batterie

Chiusa l'indagine sulle esplosioni: sotto accusa il design e la manifattura delle batterie dei suoi Galaxy Note 7

Samsung Galaxy Note 7
Samsung Galaxy Note 7
Preroll

globalist Modifica articolo

23 Gennaio 2017 - 09.14


ATF

Samsung Electronics ha scoperto chi c’è dietro l’esplosione dei suoi Galaxy Note 7. Il problema dell’incendio che nei mesi scorsi ha colpito gli smartphone è da ricercare nel design e nelle manifattura delle batterie. Il gruppo nei mesi scorsi è stato costretto a ritirare dai mercati e a sospenderne a ottobre la produzione per i timori sulla sicurezza. “La nostra indagine, così come le altre completate da tre organizzazioni industriali indipendenti, ha concluso che le batterie sono state all’origine degli incidenti del Note 7”, ha rilevato Samsung in una nota, a chiusura dell’istruttoria.

“Tuttavia, abbiamo provveduto ai target dei requisiti delle batterie dell’innovativo Note 7 e ci facciamo carico delle responsabilità dell’insuccesso verificando e indentificando in via fondamentale la questione nel processo di design e manifattura delle batterie prima del lancio del Note 7”, è stato aggiuntonel comunicato.

La compagnia ha individuato il rischio incendio demandando a un ulteriore approfondimento le cause del surriscaldamento delle batterie: in particolare, circa 700 ricercatori e ingegneri di Samsung hanno lavorato “sulla replica degli incidenti” testando oltre 200.000 Note 7 completi e più di 30mila batterie. Koh Dong-jin, a capo della divisione smartphone, ha rinnovato le scuse della compagnia auspicando l’impegno a riconquistare la fiducia dei consumatori nel mondo.

Leggi anche:  1924: l’anno della repressione fascista e della modernizzazione autoritaria dei media

Per questo “sono state adottate diverse azioni correttive per assicurare che questo non accada più in futuro, incluse le misure di sicurezza in fase di progettazione e il piano di 8 punti di verifica delle batterie”. Negli ultimi mesi, insieme agli esperti indipendenti di settore, “abbiamo condotto indagini per ricostruire le causa dei problemi del Galaxy Note 7. Ora più che mai – ha concluso Koh -, siamo decisi a guadagnare la fiducia dei nostri clienti con l’innovazione per quanto è possibile sulla sicurezza come porta per illimitate e incredibili possibilità di nuove esperienze”.

Samsung ha stimato i costi del richiamo di 2,5 milioni di Note 7 in 5,3 miliardi di dollari: pur incolpando a settembre le batterie al litio date da un fornitore, in seguito emerse che anche i modelli con nuove batterie erano a rischio incendio.

Native

Articoli correlati