Piccola notazione: chi segue il Tg2 con un minimo di spirito critico avrà notato che quando si parla di Salvini, salvo casi poco frequenti, i servizi mostrano spesso piazze piene e, soprattutto, sostenitori che applaudono.
Domenica è stato un tripudio sia nella edizione delle 13 che delle 20.30. Ma va avanti cosi da molto tempo.
Perché anche se ora Capitan Nutella rischia di essere messo in naftalina dai suoi stessi colonnelli che, ormai, smentiscono ogni suo proclama (vedi il Green pass) nel telegiornale di quello che qualcuno si ostina a chiamare servizio pubblico il capo della Lega è trattato con entusiastici toni da Istituto Luce.
Tant’è che al pari di un Marcel Jacobs televisivo e grazie al Tg2 il fan di Trump, Bolsonaro, Orban e Putin è riuscito a battere due record: in questo giorni quello del numero di servizi televisivi con generose inquadrature alle folle plaudenti. A cui aggiungere il record sta stabilito in precedenza, ossia quello dei servizi nei quali il giornalista o la giornalista nella sua narrazione entusiastica delle virtù del ‘capitan’ usava la frase “ma Salvini tira dritto”, che per la verità è più da ufficio stampa che da servizio pubblico.
La domanda è: esiste una par condicio che oltre al numero dei minuti o dei secondi contempli anche la sobrietà o – al contrario – lo sbraco del giornalista?
Perché non fissare una ‘par condicio’ anche delle immagini? Elettori plaudenti per tutti o per nessuno. O sempre o mai.
Nel frattempo ci divertiremo a proseguire il conteggio dei servizi con applausi: se continuerà con questi ritmi propagandistici o se ci sarà un ritorno alla decenza televisiva.
Almeno fino a quando il canone e il costo del Tg2 saranno a carico dei cittadini italiani e non del cassiere della Lega.
Argomenti: matteo salvini