Il New York Times sbatte Salvini e i legami con Putin in prima pagina, il leghista: "Tutte sciocchezze"
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Il New York Times sbatte Salvini e i legami con Putin in prima pagina, il leghista: "Tutte sciocchezze"

Salvini: "Mi dispiace che il New York Times abbia tempo di scrivere sciocchezze. Non ho mai preso un rublo dalla Russia"

Il New York Times sbatte Salvini e i legami con Putin in prima pagina, il leghista: "Tutte sciocchezze"
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2 Marzo 2022 - 16.50


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Salvini e la sua idolatria per Vladimir Putin (che ora, come tanti altri leader sovranisti europei, sta cercando di negare o nascondere) sono stati sbattuti in prima pagina dal New York Times: in un articolo firmato dal giornalista Jason Horowitz di due giorni fa si ricorda come per anni sia esistito un “coro globale di politici di destra” che hanno cantato le lodi del presidente russo considerato “l’uomo forte”, “difensore dei confini chiusi”, del “conservatorismo cristiano e del maschilismo a torso nudo”.

Il quotidiano americano, tra i giornali più letti e diffusi al mondo, racconta di Salvini e delle sue magliette con la faccia di Putin sulla sulla Piazza Rossa di Mosca e al Parlamento Europeo, e come abbia chiesto in passato l’eliminazione delle sanzioni già inflitte alla Russia per la sua annessione della Crimea, prendendo in giro coloro che affermavano che fosse sostenuto da Putin dicendo: “Lo stimo gratis, non per soldi”.

Salvini da parte sua ha pienamente negato il contenuto dell’articolo: “Mi spiace che il New York Times abbia sciocchezze da scrivere e tempo da perdere. Non dipendo da nessuno, quello che faccio io nel bene e nel male le decido io. Non ho mai preso dollari, rubli, yen. Tutti hanno avuto contatti con la Russia, mi sembra ragionevole e non ho mai pensato che lo facessero per interessi personali. Se il New York Times vuole mi può intervistare ma parliamo di pace non di cose inesistenti”.

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Il NyT non si ferma qui: Horowitz fa notare come, nonostante ormai le azioni criminali di Putin siano evidenti, Salvini non abbia mai fatto direttamente il suo nome, ma che si sia limitato a scrivere su Twitter di condannare “qualsiasi aggressione militare”. 

Il New York Times fa notare come tutti i leader sovranisti europei abbiano condannato Putin: Marine Le Pen, in passato fan di Putin, ha dichiarato: “Penso che quello che ha fatto sia completamente riprovevole. Cambia, in parte, l’opinione che avevo di lui”. Anche Éric Zemmour, candidato dell’ultradestra all’Eliseo in passato sostenitore del presidente, ha condannato “pienamente” l’invasione.

Nigel Farage, uno dei principali sostenitori della Brexit, non aveva creduto che Putin avrebbe invaso l’Ucraina. “Beh, mi sbagliavo”, ha scritto giovedì su Twitter, anche se ha affermato che l’Ue e la Nato avevano provocato inutilmente la Russia con l’espansione. “Putin è andato molto più in là di quanto pensassi”.

Il Nyt poi tira in ballo Silvio Berlusconi, raccontando di come Giorgio Mulè, sottosegretario alla Difesa, abbia dichiarato che l’ex Cavaliere “non vede in Putin la persona che aveva conosciuto”. 

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