Al Tg2 Giorgia Meloni viene prima del viaggio di Biden a Kiev
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Al Tg2 Giorgia Meloni viene prima del viaggio di Biden a Kiev

Il nuovo Tg2 è ormai il megafono dei megafoni di Giorgia Meloni in primis e del governo Meloni in seconda battuta. E perfino Giorgia Meloni è citata prima di Biden a Kiev

Al Tg2 Giorgia Meloni viene prima del viaggio di Biden a Kiev
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20 Febbraio 2023 - 14.45


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Se qualcuno pensava che Sangiuliano (che a sua volta aveva superato a mani basse Minzolini del Tg1) fosse imbattibile farà bene a ricredersi: il nuovo Tg2 è ormai il megafono dei megafoni di Giorgia Meloni in primis e del governo Meloni in seconda battuta.

Così mentre un mezzo volantino contro il signor presidente del Consiglio diventa notizia rilevante pur di cavalcare il ben noto vittimismo della destra che per tenersi in piedi deve cavalcare la teoria del licenziamento, il raid fascista di sei estremista di destra contro due ragazzini di un liceo è stato presentato come ‘rissa’, un po’ come dire che tra Putin e Zelensky c’è una rissa senza un aggredito e un aggressore.

Ma al di là di questo c’è da dire che il Tg2 dell’era sovranista ormai si spinge sempre di più oltre le colonne d’Ercole della decenza giornalistica tanto da somigliare sempre di più ad un Cinegiornale dell’Istituto Luce dei bei tempi (bei tempi per tanti elettori di Fratelli d’Italia) e meno al servizio pubblico. In questo momento le notizie sono: la guerra in Ucraina, il terremoto in Turchia, la siccità e il caos del super bonus. Ma nell’edizione di domenica le prima parola della conduttrice del Tg2 sono state “Giorgia Meloni’.

Sarà un caso? No. Oggi la notizia principale – ovviamente – è stata la visita di Biden a Kiev. E il Tg2 come ha aperto il telegiornale? Con le parole della conduttrice? “La premier Meloni è andata in Polonia ma adesso diamo la linea al nostro inviato a Kiev per la visita di Biden”. Capito? Ormai siamo arrivati ben oltre l’incensamento e tra poco di potrà parlare di culto della personalità.

Ci potremmo dilungare a lungo sul fatto che ‘Giorgia Meloni’ sia citata a raffica, che se c’è un arresto di mafia si mette il commento di Giorgia Meloni, se c’è uno starnuto si trova il modo per citare Giorgia Meloni, se una tariffa cala (non quando sale) la notizia è condita con l’immancabile commento di Giorgia Meloni. Un po’ come il Berlusconi dei brutti tempi che interveniva ora come premier, ora come leader politico, ora come imprenditore delle televisioni e ora come presidente del Milan.

La domanda che sorge spontanea è: si riuscirà mai a sottrarre la Rai dal controllo della politica e a trasformarla in una azienda che produca informazione imparziale? La risposta la sappiamo: no.

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