Cosa accadrà in Rai dopo le dimissioni di Carlo Fuortes dal ruolo di Ad, viste le pressioni del governo Meloni che sta provando a occupare i ruoli chiave del servizio pubblico? Le varie testate hanno provato a immaginare la nuova composizione dei palinsesti e dei volti più importanti della tv di Stato, arrivando anche a ipotizzare esclusioni eccellenti.
L’ultima comparsata di Pino Insegno su un palco al fianco di Giorgia Meloni, ad Ancona per sostenere la candidatura di Daniele Silvetti, il comico si è sperticato nell’ennesima epica propagandistica. “Con la persona che sta entrando condivido palchi da qualche mese a questa parte. E ogni volta è una gioia importante veder crescere socialmente, politicamente, pubblicamente, anche come donna e come madre”.
Non è quindi difficile immaginare un ruolo di primo piano in Rai per l’ex componente della Premiata Ditta. C’è chi ha ipotizzato un suo utilizzo per l’Eredità (sostituendo così Flavio Insinna), ma anche per un clamoroso Festival di Sanremo o lo show di Capodanno.
Secondo Open, anche Marco Damilano e Lucia Annunziata sarebbero a rischio. “Il cavallo e la torre” e “Mezz’ora in più” potrebbero quindi essere chiusi, per riempire i palinsesti con qualche professionista più vicino alle idee del governo Meloni.
La Repubblica, invece, è convinta che anche Amadeus e Fabio Fazio potrebbero vedere ridotti i propri spazi. Secondo il quotidiano, Amadeus potrebbe “essere dimezzato”, con il mandato che resterebbe per la conduzione del Festival di Sanremo ma non per la direzione artistica.
Il contratto di Fazio, invece, scadrà il prossimo giugno e ipotesi di rinnovo non sono sul tavolo delle trattative. C’è chi parla di una presunta offerta di Discovery, che punta a portare su Nove “Che tempo che fa” ma al momento siamo solo nel campo delle speculazioni.
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