Finirà anche Rai Tre nella lista sovranista e post missina di cose che Giorgia Meloni e camerati hanno intenzione di normalizzare? Dopo le recenti dimissioni di Fabio Fazio e Lucia Annunziata, si scatena una nuova polemica riguardante il caso Barbareschi, prescelto per condurre la seconda edizione del programma “In Barba a tutto”. Il conduttore finisce nel mirino dei consiglieri Francesca Bria e Riccardo Laganà a causa delle sue dichiarazioni in un’intervista a Repubblica, in particolare quelle riguardanti le attrici che denunciano molestie, da lui definite come una ricerca di pubblicità.
Queste parole vengono definite come “oltremodo gravi” dai due consiglieri, che scrivono una lettera alla presidente Marinella Soldi, chiedendo di valutare la cancellazione del programma.
La richiesta si basa sulle politiche promosse con fermezza dal Consiglio di Amministrazione in favore della valorizzazione e della tutela delle donne, al fine di evitare danni di immagine e ulteriori polemiche per il servizio pubblico. Bria (eletta in quota dem) e Laganà (indicato dai dipendenti) suggeriscono inoltre alla presidente di destinare il budget del programma a un altro programma di approfondimento sul tema della violenza sulle donne, dato il suo impegno diretto su questioni di inclusione e parità di genere.
Io non ho nessun contratto e quindi quella che vediamo è censura preventiva sulla base di un mio legittimo pensiero, tra l’altro assolutamente rispettoso delle donne», sostiene Barbareschi. «Il mio programma televisivo è in palinsesto anche se non è stato ancora firmato il contratto. Se questo accadesse, dovrei fare causa ai consiglieri per il danno recato all’azienda, visto che la precedente edizione del programma ha avuto ottimi risultati». E continua: «Qualcuno ha bisogno di pubblicità. Mentre Fabio Fazio e Lucia Annunziata fanno le vittime senza che nessuno li avesse cacciati, il primo è miliardario e la seconda forse avrà un futuro – spero per lei – nelle prossime europee del Pd, il sottoscritto produce per la Rai The Palace di Polanski e The Penitent di Mamet, Black Out, la serie per Rai1, e La luce nella masseria per le celebrazioni dei 70 anni della Rai. Nei miei prodotti ci sono tante protagoniste femminili, italiane e non, e non persone che vogliono farsi pubblicità».
Rai3 è un cantiere aperto: nei rumors di queste ore al posto di Lucia Annunziata – che fino a fine giugno resterà alla guida di In mezz’ora – potrebbe arrivare Monica Maggioni, passata dal vertice del Tg1 all’Offerta informativa. In alternativa circolano i nomi di Luisella Costamagna o di Serena Bortone, che lascerebbe Oggi è un altro giorno nel pomeriggio di Rai1. Da definire il futuro di Rebus con la coppia Zanchini-Augias, altra firma storica della rete che sarebbe in bilico. Tra le ipotesi, tutte da confermare, anche la possibilità di anticipare l’inizio del Kilimangiaro o di fare spazio a documentari o a nuove proposte dedicate al racconto dell’Italia, affidate a nomi in ascesa come Daniela Ferolla. In attesa di ricollocazione anche Duilio Giammaria, che potrebbe riportare in auge Petrolio.
Se sostituire Annunziata non sarà facile, anche perché garantiva una media dell’8-9% di share, altrettanto complessa è la partita della successione di Fazio, che lascia uno spazio al 12%. Nei rumors si alternano l’ipotesi Alessandro Cattelan e il trasloco alla domenica di Report, che potrebbe accettare il match con la fiction di Rai1 in cambio di una maggiore durata, contando sul suo zoccolo duro. Chi sicuramente confermerà il suo pubblico è Chi l’ha visto? di Federica Sciarelli, colonna di Rai3 insieme a Cartabianca di Bianca Berlinguer e alle inchieste di Presadiretta di Riccardo Iacona. In scadenza il contratto di Massimo Gramellini, che conduce Le Parole della Settimana, in attesa di conferma Il cavallo e la torre di Marco Damilano.