“Mixer. Vent’anni di televisione”, alle 23.15 su Rai 3: ospiti e anticipazioni della puntata
Top

“Mixer. Vent’anni di televisione”, alle 23.15 su Rai 3: ospiti e anticipazioni della puntata

“Mixer. Vent’anni di televisione” - in onda giovedì 1° giugno in seconda serata su Rai 3

“Mixer. Vent’anni di televisione”, alle 23.15 su Rai 3: ospiti e anticipazioni della puntata
Mixer - Gianni Minoli
Preroll

globalist Modifica articolo

1 Giugno 2023 - 16.11


ATF

La storica puntata del 1990 sul referendum tra Repubblica e Monarchia che creò scalpore e il faccia a faccia con Daniel Cohn-Bendit, leader del Maggio francese: momenti che tornano in “Mixer. Vent’anni di televisione” – in onda giovedì 1° giugno in seconda serata su Rai 3 e mercoledì 6 giugno in prima serata su Rai Storia – in cui Giovanni Minoli continua la lettura dell’attualità con l’aiuto della storia attraverso il suo celebre rotocalco.

Alla vigilia del 77° anniversario della Repubblica italiana, viene proposta la puntata che fece scalpore nel 1990, dove si simulava la vittoria della Monarchia sulla Repubblica nel referendum del 2 giugno. Un esperimento televisivo e sociologico, dove Giovanni Minoli dimostrava, attraverso finte testimonianze e ricostruzioni, la potenziale capacità manipolatoria dei media che possono mescolare vero e falso per creare il verosimile. Un tema particolarmente attuale in epoca di fake news, per riflettere sul potere della tv da gestire eticamente con un alto livello di responsabilità. A seguire, invece, un focus storico e reale, dove vengono mostrati dubbi e incertezze presenti effettivamente nelle parole dei protagonisti della politica di quel momento, come Massimo Caprara, assistente di Palmiro Togliatti, all’epoca Segretario del Partito Comunista Italiano e Ministro di Grazia e Giustizia del primo Governo De Gasperi.

È del 1987, poi, il Faccia a Faccia con Daniel Cohn-Bendit, leader e protagonista del Maggio francese. Il suo motto, tra sogni e utopie della generazione che ha cambiato il ‘900, è “Siate realisti, chiedete l’impossibile!”. Autodefinitosi “capo involontario” del ’68 francese e “riformatore radicale”, “Daniel il rosso”, si esprime sulla libertà sessuale, l’autonomia nel lavoro e nella cultura, il concetto di terrorismo, le responsabilità personali e quelle della società, e il rapporto con l’ebraismo, fino alla decisione di vivere in una Comune . 

Native

Articoli correlati