Torna Report di Sigfrido Ranucci, in onda lunedì 10 luglio su Rai 3 alle 21.15 con l’inchiesta dal titolo Santa Subito di Giorgio Mottola con la collaborazione Greta Orsi. Dopo il reportage di Giorgio Mottola, il ministro Daniela Santanché è stata costretta a riferire in aula al Senato per rispondere ai fatti emersi nel corso della trasmissione Report. Ma tra mezze verità, omissioni e vere e proprie menzogne, il suo intervento si è subito rivelato un autogol. Report mostrerà, con documenti interni alle sue società, tutte le incongruenze, le inesattezze e le falsità pronunciate dal ministro del Turismo durante il suo discorso. Con testimonianze inedite verranno svelate nuove vicende che evidenziano come la cattiva gestione delle aziende di Daniela Santanché abbia danneggiato dipendenti e fornitori.
OCCHIO PER OCCHIO
di Luca Bertazzoni
Collaborazione Marzia Amico
L’inchiesta racconta il conflitto di interessi che il Consiglio Comunale di Terni ha sollevato nei confronti di Stefano Bandecchi, fondatore dell’Università Niccolò Cusano e proprietario della Ternana Calcio, a seguito della sua elezione a sindaco di Terni: la presunta incompatibilità riguarderebbe il suo ruolo di presidente della Ternana Calcio, società che utilizza lo stadio di proprietà del Comune di Terni, di cui Bandecchi è sindaco. Bandecchi ha lasciato la presidenza della squadra, che però è di proprietà di Unicusano, controllata da aziende riconducibili a Bandecchi.
Torneremo a parlare delle condizioni dei lavoratori e degli ex lavoratori dei mezzi di comunicazione di Unicusano, che il fondatore considera “come una pistola da utilizzare contro i politici”. Dopo l’inchiesta di Report, una troupe di Tag24, il sito di informazione dell’Università Niccolò Cusano, è andata sotto casa di una presunta fonte dell’inviato a chiedere conto di alcune dichiarazioni. Un tutor che aveva raccontato come funzionano gli esami dentro Unicusano è stato sospeso dall’azienda per dieci giorni senza stipendio.
SECCO, PROSECCO E …
di Emanuele Bellano
Collaborazione Cecilia Bacci, Chiara D’Ambros
Il Prosecco è il vino più venduto e più esportato d’Italia con 638 milioni di bottiglie prodotte nel 2022 per un valore di 3 miliardi di euro. E per questo è anche uno dei più imitati. Dal Prisecco al Primasecco, passando per il Perisecco, il Kresecco o l’Amusecco. In Germania i produttori sono sempre più creativi e, tra cause e contenziosi, riescono ancora ad aggirare le norme europee a protezione delle denominazioni geografiche tipiche. Dall’altra parte del mondo, in California, hanno riprodotto pezzi interi di Toscana con tanto di paesaggi e castelli medievali. È la celebrazione di un mito che spinge le vendite dei vini con nomi italiani come il Chianti o il Marsala, anche questi teoricamente protetti dalle leggi sulle denominazioni geografiche tipiche.
MEGLIO RIUTILIZZARE CHE CURARE
di Chiara De Luca
Collaborazione Marzia Amico
Negli ultimi dieci anni la quantità di imballaggi è aumentata. In Italia è cresciuta di oltre il 20 per cento e così anche i relativi rifiuti. Parallelamente è cresciuto anche il tasso di avvio al riciclo per il quale l’Italia è uno dei paesi europei più virtuosi. Ma il riciclo da solo non basta a ridurre l’impatto dei consumi. L’economia italiana continua a dipendere per più dell’80% da materie prime vergini. A chiederci un cambiamento in questa direzione è l’Unione Europea. La Commissione, infatti, ha proposto un nuovo regolamento sugli imballaggi e i rifiuti da imballaggio che prevede, tra le varie misure, la riduzione degli imballaggi e il potenziamento del riuso accanto al riciclo. Come è stata accolta in Italia la proposta?