Report – Il Meglio”, questa sera alle 21.10 su Rai 3 la sintesi di una lunga stagione di inchieste realizzate dalla redazione guidata da Sigfrido Ranucci. Dal caso Santanchè in giù, tutte le storie più interessanti in una lunga puntata.
Report nasce nel 1997, in terza serata, con un budget ridotto. Il modello è inedito: un gruppo di videogiornalisti freelance produce autonomamente le inchieste, usando i propri mezzi. La scommessa è portare in tv il giornalismo investigativo, che pochi praticavano considerandolo troppo costoso e rischioso.
Con Milena Gabanelli ci sono già firme che faranno la storia del programma, come Bernardo Iovene, Stefania Rimini, Sabrina Giannini. Pubblico e critica apprezzano, nel 2003 arriva la promozione in prima serata, dove approdano per la prima volta inchieste di taglio economico e ricostruzioni di complessi intrighi di malaffare, anche internazionali.
La squadra si amplia, nei primi anni duemila entrano Michele Buono, Giovanna Boursier, Paolo Mondani e, da RaiNews24, Sigfrido Ranucci, per dieci anni co-autore della trasmissione fino a raccogliere, nel marzo 2017, il testimone da Milena Gabanelli.
Altri videogiornalisti arrivano negli anni successivi, a loro supporto si forma negli anni un’agguerrita redazione, mentre si consolida l’attenzione alla qualità delle immagini, affidata a un team di abili videomaker che utilizzano tecniche e mezzi di ripresa di nuova generazione. Report ha collaborato con Icij, il consorzio internazionale di giornalisti investigativi che coinvolge le testate più autorevoli al mondo, per i progetti “Paradise papers” e “Implant files”.
La volontà di sperimentare nuovi linguaggi espressivi, già dai primi tempi, va oltre lo schermo televisivo: quello di Report è uno dei primissimi siti internet aperti in Rai, da allora non è mai venuta meno la tensione a tenersi al passo con l’evoluzione del web. Ormai da alcuni anni, su Facebook e Twitter, è la più seguita tra tutte le produzioni Rai e tra tutti i programmi di informazione della tv italiana.
Dal 2017 Report inaugura le dirette sui social network all’indomani di ogni puntata per aprire spaccati sulle routine produttive e per dare la possibilità al pubblico di confrontarsi con i videogiornalisti sui temi delle inchieste e inizia inoltre a realizzare webdoc e altri formati crossmediali: contenuti giornalistici complessi progettati ad hoc per la rete superando la semplice riproposizione online del prodotto televisivo
