Roma è già al mattino rovente mentre la politica sonnecchia indecente
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Roma è già al mattino rovente mentre la politica sonnecchia indecente

Resta sconcertante la continua autoproclamazione di innocenza da parte dell’onorevole Santanchè che ha ribadito la sua innocenza aggiungendo che destinerà interamente ai poveri il ricavato delle liti giudiziarie

Roma è già al mattino rovente mentre la politica sonnecchia indecente
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Nuccio Fava Modifica articolo

18 Luglio 2023 - 08.52


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Già al mattino, mentre il portiere apre il portone con il ritmo ripetuto ogni giorno da sempre, una ventata d’aria caldissima sembrerebbe addirittura respingerti indietro perché procedere sarebbe impossibile. La strada è quasi deserta e i garzoni di bar e negozi sudano da poveracci senza possibilità di scampo riparatore. Gli unici fortunati sembrano i direttori dei Tg che sulla furia di calore inarrestabile costruiscono aperture suggestive e narrazioni lunghe e scontate.

Una sorta di disinformazione dell’informazione a cui non mancherebbe materia ulteriore e non meno significativa, proprio a partire da questa catastrofe climatica, per affrontare in modo veritiero e più scientifico il male profondo che attraversa tutta l’umanità proprio a causa del rischio climatico destinato a peggiorare sempre più se non si affronta il problema con una certa adeguata radicalità.

L’ha ammonito da tempo Papa Francesco, ritornando ripetutamente sul tema a proposito della messa in discussione della stessa sopravvivenza della casa comune: per responsabilità della politica, dell’ignoranza, dell’ingordigia degli Stati ma anche da abitudini collettivi e individuali che è difficilissimo riuscire a modificare.

Un po’ come in politica dove interessi particolari, forze finanziarie e tecnologiche – ma anche comportamenti negativi da parte di intere popolazioni e di gruppi predatori – rendono estremamente difficile l’avvio delle scelte e della maturazione di una cultura e di una consapevolezza adeguate.

Certo c’è una responsabilità primaria ed enorme da parte degli Stati e dei governi presso i quali il solo ritardo e rinvio egoistico delle politiche ormai indispensabili può davvero portare l’intera umanità verso una rapida catastrofe. Con l’assurdità della crescita e diffusione dei venti di guerra, di minacce e di rischi, di lunghe crisi, quasi non fosse sufficiente la lunga tragedia dell’Ucraina causata dell’aggressione da parte di Putin. E su altro piano la condizione sconcertante della nostra politica interna con continui sobbalzi e penosi tentativi di aggiustamenti con un nuovo decreto dell’ultima ora.

Come per l’eterno problema della lotta alla mafia, al rischio di indebolire la forza della legge con ambiguità ed estenuanti compromessi all’interno della stessa maggioranza. Nella quale si registra oggi un intervento accorato di Marina Berlusconi che prosegue non senza ardimento una polemica contro i giudici alle prese con le indagini sulla stage di via dei Georgofili. Comprensibile ovviamente l’ardore per la difesa del padre, anche se credo che una figlia dotata di intelligente equilibrio non potrebbe auspicare la santificazione del Cavaliere.

Né meno paradossale la proposta del ministro Salvini che lancia sostanzialmente un indulto fiscale per la sanatoria dei debiti verso l’Agenzia delle Entrate ovviamente per redditi non superiori ad una certa fascia. Mentre, su altro piano, resta sconcertante la continua autoproclamazione di innocenza da parte dell’onorevole Santanchè che ha ribadito la sua innocenza aggiungendo che destinerà interamente ai poveri il ricavato delle liti giudiziarie. Intanto la Presidente Meloni vola per l’Europa, questa volta per la Nato, il consiglio europeo e la conferenza sudamericana e paesi caraibici sul rilancio dei temi della cooperazione e dell’azione comune. L’elenco potrebbe aimè continuare ma certo è più che sufficiente per valutare la complessità e i rischi della situazione nella quale siamo tutti immersi.

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