Con l’armistizio dell’8 settembre 1943, la guerra si fece ancora più sanguinosa. Le truppe tedesche e i soldati fascisti, invece di lasciare il Golfo da sconfitti, ordinarono lo sgombro di centinaia di migliaia di abitanti dalla costa, continuando a mettere a fuoco e saccheggiare, ordinando il rastrellamento dei giovani, e la fucilazione per chi si sottraeva. Hitler ordinò che Napoli venisse ridotta in “cenere e fango”. Ma Napoli reagì, «prima metropoli europea a levarsi contro l’oppressore nazifascista con le sole forze del suo popolo», come ha scritto lo studioso Guido D’Agostino, rendendosi protagonista di una delle pagine più intense e commoventi della Resistenza.
Tra il 27 e il 30 settembre 1943 in strada scesero tutti, aristocratici e operai, donne, femminielli e bambini; si persero moltissime vite, ma la vittoria arrivò, dolorosa, eroica e potente. In occasione dell’ottantesimo anniversario di questi fatti, Rai 3 presenta il docufilm “Quattro giorni per la libertà: Napoli 1943” – una produzione Big Sur con Luce Cinecittà in collaborazione con Rai Documentari, Titanus s.p.a. e Mad Entertainment con il contributo di Regione Campania e Film Commission Regione Campania e il sostegno del Comune di Napoli – in onda venerdì 29 settembre alle 21.15. Prodotto da Lorenza Stella, Maria Carolina Terzi, Carlo e Luciano Stella, che lo ha anche scritto insieme al regista Massimo Ferrari, il docufilm racconta quella straordinaria epopea popolare e civile attraverso documenti inediti, testimonianze, materiali d’archivio, animazioni e sequenze tratte dal film Le quattro giornate di Napoli di Nanny Loy del ’62.
«Una pagina storica che ha un valore contemporaneo perché racconta come e quanto la popolazione civile sia sempre, sistematicamente e volutamente aggredita in ogni conflitto – dichiara Luciano Stella. Ma anche quanto sia capace di reagire con la forza della propria comunità. Una vicenda che rivela la natura di Napoli, la sua capacità di tollerare la sofferenza ma anche la sua capacità di ribellione. Una pagina eroica, unica: come la città stessa». A dare voce a Napoli, su testi di Maurizio de Giovanni, è Luisa Ranieri, “la voce di dentro”. Gli inserti animati di Alessandro Rak e Dario Sansone, sorretti dalla colonna sonora di Antonio Fresa, raccontano le storie dei più giovani eroi di quelle giornate, con le voci di Sara Mormile, Massimo Andrei, Marianna Fontana, Mario Di Leva.
Il docufilm raccoglie anche molte interviste: quella all’ex ragazzino partigiano Antonio Amoretti, morto a 95 anni nel dicembre scorso; e quelle a Marisa Laurito, Cristina Donadio, Peppe Barra, Enzo Gragnaniello. Queste ultime, così come la speciale performance di Massimiliano Gallo, sono ambientate nelle Catacombe di San Gennaro, ventre di Napoli che custodì sotto ai bombardamenti sogni, desideri, e speranze di un’intera città.