L’ha detto anche se ha fatto poco per impedirlo. «Il 2023 è stato uno degli anni più sanguinosi per i giornalisti a nostra memoria. Una delle ragioni è la guerra a Gaza, in cui troppi giornalisti, nella grande maggioranza palestinesi, sono stati uccisi».
E’ quanto ha dichiarato Joe Biden in occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa in cui «onoriamo il coraggio e il sacrificio dei giornalisti e degli addetti dei media che in tutto il mondo rischiano tutto alla ricerca della verità».
Nella sua dichiarazione, il presidente americano parla anche degli oltre «300 giornalisti imprigionati in tutto il mondo lo scorso anno, il numero più alto in decenni. In Russia, i giornalisti americani, Evan Gershkovich e Alsu Kurmasheva sono stati imprigionati per il loro lavoro per il Wall Street Journal e per Radio Free Europe/Radio Liberty. Mentre Austin Tice – conclude Biden – è ancora in ostaggio in Siria dopo quasi 12 anni».