A trent’anni dal suo assassinio, “Solo per amore – Il coraggio di Don Peppe Diana”, una produzione Officina della Comunicazione in collaborazione con Rai Documentari – in onda giovedì 16 maggio alle 23.10 su Rai 3 – rende omaggio a un sacerdote che per primo ha sfidato a viso aperto il clan che ha cambiato le regole della malavita. All’inizio degli anni ’90, a Casal di Principe, in provincia di Caserta, era vietato pronunciare la parola “camorra”.
Uno dei pochi a nominarla era il parroco della chiesa di San Nicola, Giuseppe Diana, prete anticonformista, poco più che trentenne, che non accetta il clima di violenza imposto dai Casalesi, non offre benedizioni ai loro parenti, non celebra sacramenti a chi è colluso con quel sistema. Vuole cambiarla davvero la sua comunità, e sa che per farlo c’è solo un modo: denunciare la camorra.
Per questo, il giorno di Natale del 1991, fa leggere in tutte le parrocchie del paese il suo manifesto, “Per amore del mio popolo”. Sono parole durissime quelle che rimbombano nella piccola chiesa di San Nicola, parole che da quelle parti nessuno ha mai avuto il coraggio di pronunciare. Accuse dirette, affilate e puntuali che si concludono con la frase emblema del suo martirio: “Per amore del mio popolo, non tacerò!”. Il 19 marzo 1994, poco dopo le 7 del mattino, il parroco sta per celebrare la messa, quando improvvisamente entra in chiesa un uomo chiedendo “Chi è don Peppe?”. Don Diana si volta e risponde “Sono io”. Cinque colpi esplodono nella sua direzione, colpendolo in pieno volto.
Il documentario ripercorre la storia di Don Peppe Diana con testimonianze esclusive a parenti, amici e uomini di Chiesa che hanno raccolto l’eredità di don Peppe e che oggi contribuiscono a dare speranza a un territorio afflitto da anni di dominio della criminalità organizzata.
Rai Documentari ricorda un uomo esemplare che “per amore del suo popolo” ha deciso di non tacere davanti all’ingiustizia, di impegnarsi in prima persona nel contrastare la malavita e denunciare i crimini della mafia, per cambiare la sua comunità e tentare di ridarle una speranza.