Diversamente sinceri e vittime, come se fossero circondati da banditi dopo aver trasformato i fischi in applausi. Sono stati 14 mesi intensi, difficili, straordinari in cui assieme a un gruppo colleghi straordinari siamo riusciti a realizzare tanti risultati di cui vi ho parlato prima. È stata complessa perché oggettivamente, sono da 20 anni in Rai e ho avuto altre esperienze manageriali, non mi è mai capitato un assedio come quello che la Rai ha vissuto quotidianamente».
Lo dice l’Ad Roberto Sergio. «Ho cercato di metterci sempre la faccia a tutela della difesa di tutti i colleghi e talent più attaccati nei singoli momenti. Sono molto soddisfatto, qualcosa l’avrei fatta in modo diverso, qualche esternazione poteva essere più cauta».
Sergio, mi pento comunicato letto da Venier e non da struttura
«Qualcosa che avrei fatto diversamente in questi 14 mesi? Avrei fatto dire quello che è accaduto a Sanremo dalla struttura, e non da Mara (Venier, ndr)».
Così l’ad della Rai Roberto Sergio, parlando ai palinsesti Rai nel Centro di produzione Rai di Napoli. «Ma quello – ha spiegato Sergio – è stato un caso particolare non gestito in termini di comunicazione nel modo più consono. Forse quello non lo rifarei».
Serena Bortone
«Nessuna censura, né prima, né dopo. Serena Bortone, che è una stimata collega, ha ricevuto due proposte, una su Rai 3, una su Rai 1 e non sono state ritenute idonee per la sua idea di televisione. Devo dire invece che ha accettato l’offerta di Simona Sala di fare un programma quotidiano su Radio 2, da settembre. Sarà in video, sarà in radio». E’ la risposta dell’ad Rai, Roberto Sergio, alla domanda di un cronista sul caso Bortone.