11 maggio 2011: oggi la grande paura del terremoto a Roma
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11 maggio 2011: oggi la grande paura del terremoto a Roma

Il sisma "previsto" da Bendandi allarma. Psicologi e psichiatri spiegano perché

11 maggio 2011: oggi la grande paura del terremoto a Roma
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10 Maggio 2011 - 15.26


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di Barbara Cataldi

È come il gioco del telefono. Qualcuno ha cominciato a scrivere su un newsgroup che secondo alcune Quartine di Nostradamus “l’11 maggio 2011 ci sarà un terremoto devastante a Roma”, qualcun altro ha rilanciato l’informazione aggiungendo che il sisma è stato previsto anche dal sismologo, autodidatta, Raffaele Bendandi. La notizia ha cominciato a circolare su blog e quotidiani on line. È stata ripresa da giornali e tv, ma – soprattutto – è circolata nei bar e nei salotti.

La “giornata della paura” ormai è arrivata, visto che l’11 maggio è domani.

Come nasce una psicosi collettiva

Tra una smentita e l’altra (l’ultima è di Alessandro Amato dell’Ingv, che ha detto che Bendandi non ha mai previsto questo terremoto) in molti hanno cominciato a sostenere che anche Giampaolo Giuliani, il sismologo abruzzese che, inascoltato, aveva messo in guardia dal terremoto dell’Aquila, avrebbe confermato il cataclisma nella Capitale. Così si è creata l’ultima leggenda metropolitana da psicosi collettiva.

In migliaia a Roma pronti a partire

In migliaia a Roma sono pronti a partire per un paio di giorni, a piantare la tenda nei parchi pubblici o semplicemente ad andare a dormire da parenti e amici per farsi coraggio.

E poco importa se Giampaolo Giuliani ha smentito la veridicità di questa previsione in un’intervista postata sul web.

Anche la presidente della Bendandiana smentisce

Paola Lagorio, fisica e presidente dell’associazione dedicata a lui, La Bendandiana, ha dichiarato più volte che la notizia sulla previsione del sisma dell’11 maggio 20011 “è destituita di ogni fondamento”.

La psicologa: la ripetizione contagia le persone suggestionabili

“Nell’epoca dei new media, l’informazione è svincolata da qualunque vaglio scientifico. Il criterio con cui si selezionano le notizie non è la loro veridicità, ma quanto siano state condivise”: a parlare è la psicologa e psicoteraupeta Maria Beatrice Toro, direttore didattico della Scuola di specializzazione in psicoterapia cognitivo interpersonale (Scint). Così una notizia che evoca un disastro, più volte ripetuta, contagia le persone più suggestionabili, l’ossessione si diffonde e, alla fine, un evento seppur incredibile diventa plausibile.

L’ansia dell’uomo “tecnoliquido”

Ma perché nell’ultimo decennio le notizie di disastri e finimondi hanno così tanto successo? “Cifra emotiva della post-modernità sono ansia e perplessità. Entrambe sono le caratteristiche fondamentali dell’uomo ‘tecnoliquido’”, spiega Tonino Cantelmi, psichiatra e presidente dell’Istituto di Terapia cognitivo-interpersonale.

“Immersi grazie ai mezzi tecnologici in un mondo fatto di un flusso continuo di informazione non possiamo ricordare tutto. Per questo ricordiamo solo ciò che ci emoziona e ci provoca paura”. Il risultato è che qualunque previsione catastrofica affascina tantissime persone, salvo poi essere dimenticata velocemente quando non ci spaventa più.

“Siamo tutti più fragili”

Secondo la psicologa romana alla base dell’ansia del XXI secolo c’è il senso di precarietà che permea le nostre esistenze e ci rende tutti più patologici e fragili. “Vivere nella precarietà significa non aver più nessun riferimento, significa sapere di non poter contare su famiglia, lavoro, Stato, significa sentirsi soli e in balia degli eventi”.
Di fronte a una notizia che ci spaventa, allora, non siamo più capaci di rispondere con la ragione: restiamo attoniti, anzi perplessi.

Non sappiamo più gestire le notizie

“La perplessità è la risposta cognitiva che indica il fallimento della capacità di dare significato. Di fronte a ciò che ci capita avremmo bisogno di ragionare per decodificare gli eventi. Ma di fronte alla cosidetta “information overload”, cioè di fronte al bombardamento di informazioni che subiamo, non siamo più in grado di gestire le notizie, siamo costretti a restare in superficie e ci sentiamo perplessi”.

Ci sono persone in preda al panico

Ma chi sono le persone che più rischiano di essere terrorizzate dalle notizie catastrofiche, come quella del sisma a Roma? “Tutte le persone con carattere fobico, tendenzialmente ansiose, che amano avere tutto sotto controllo e non gradiscono gli imprevisti. Ma quelle che più rischiano di essere travolte da una notizia del genere sono le persone con fragilità psicologiche. Ho pazienti con psicopatologie fondate su disturbi d’ansia e di fobia che sono state letteralmente prese dal panico”, conclude la psicologa.

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