Il sistema nel suo complesso, nella configurazione standard già utilizzata dall’Aeronautica Militare Italiana, si compone normalmente di:
• 1 Centrale di Avvistamento organizzata su due shelter di cui uno contiene il radar di scoperta mentre nell’altro prendono posto gli operatori addetti al comando e controllo della missione di difesa aerea;
• 1 Radar di Scoperta ed Identificazione “Pluto”;
• 1 Sezione di Fuoco asservita da un Radar di Inseguimento e Illuminazione “Falco” (guida semi-attiva) e composta da due lanciatori con 6 missili “Aspide” ciascuno, più uno shelter nel quale sono installate le consolle degli operatori;
• 2 gruppi elettrogeni per l’energia necessaria in qualunque situazione;
Caratteristiche Missile Aspide / Aspide 2000• Dimensioni: lunghezza di 3,7 m; diametro del corpo di 0,2 m e apertura alare di 0,99 metri per i missili aerei e di 0,68 m per i missili da batterie antiaeree terrestri e navali
• Velocità: mach 4 ovvero circa quattro volte la velocità del suono (4.939 Kmh circa nell’aria in condizioni standard)
• Massa complessiva: 240 kg
• Testata: 35 kg di tipo a frammentazione ad elevato potere deflagrante e eccellente manovrabilità ad alta velocità.
• Raggio: 40 km aviolanciato; 13-15 km la versione terrestre e circa 20 km nella versione 2000
• Guida: a ricerca semi-attiva. I missili a guida radar semi-attiva utilizzano, per l’intercettazione, le riflessioni del bersaglio sul radar della centrale di comando e controllo che produce un “fascio” entro il quale il missile segue l’obbiettivo.
• Propulsione: a razzo con combustibile solido
Le ultime modifiche relative a fattori di maggiore mobilità dell’intero sistema, peraltro richieste con specifico requisito operativo dall’Aeronautica Militare Italiana, hanno portato all’elaborazione di un complesso autocarrato, prodotto dall’IVECO, facilmente aviotrasportabile su velivoli della classe cui appartengono i C 130J Hercules, ultima versione del fortunatissimo e longevo aereo da trasporto militare costruito dalla Lockheed Martin su un progetto del 1952.
PakistanTra i tanti motivi che possono spingere una nazione come il Pakistan, in possesso delle cosiddette Massive Weapon of Destruction (sotto forma di Armamento Nucleare Balistico) all’acquisto di un prodotto di tali caratteristiche, vi può essere senza dubbio la necessità di migliorare le proprie difese aeree da possibili minacce a bassa e bassissima quota.
Non è un caso che la maggior parte dell’orografia pakistana sia caratterizzata da rilievi montuosi, tra i quali ricordiamo il K2 (8611 metri) e il Nanga Parbat (8126 metri), ovvero la seconda e la decima vetta più alta del mondo, e tutta la fascia da nord fino ai suoi confini orientali continuando al sud, verso il Mare Arabico, caratterizzata da rilievi montuosi aridi e numerosissime e frastagliate vallate. La parte centro e meridionale è attraversata da una vasta pianura intorno al fiume Indo fino al confine caldo con l’India, Nazione anch’essa dotata di Military Nuclear Power.
In entrambe le situazioni il sistema Spada può essere “speso operativamente” per colmare le lacune del sistema della difesa aerea e in particolare, nella parte montuosa per coprire i numerosi “buchi” della rete radar di scoperta dovuti al frastagliato andamento del terreno, mentre nella parte pianeggiante il sistema Spada può essere utilizzato per un’efficace difesa aerea di punto per aree determinate (punti sensibili, infrastrutture militari, centrali energetiche vitali, siti nucleari, altro) al fine di contrastare minacce aeree di qualsiasi tipo a bassa e bassissima quota.