Filippo Penati (Pd) finisce nel mirino dei magistrati. Il vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia è indagato dalla procura di Monza per corruzione e concussione, per presunti illeciti della gestione dell’area Falk, oltre che per illecito finanziamento ai partiti. Lo riferiscono fonti investigative e una nota della Gdf. L’inchiesta – coordinata dai pm Walter Mapelli e Franca Macchia – è nata con l’invio a Monza di parte della documentazione, per competenza territoriale, dell’indagine della procura di Milano sulla mancata bonifica dell’area di Santa Giulia e le presunte irregolarità fiscali della società di Risanamento. L’ipotesi di accusa parla di quattro miliardi di lire di tangenti pagate tra il 2001 e il 2002.
Perquisite varie sedi
Al momento non è stato possibile raggiungere Penati – ex-presidente della Provincia di Milano e membro della segreteria politica di Pierluigi Bersani – per un commento.
Una nota della Gdf spiega che in queste ore sono in corso sette perquisizioni, disposte dal pm Walter Mapelli, negli uffici del Consiglio regionale della Lombardia e in società e abitazioni di Milano e Sesto San Giovanni. “Secondo l’ipotesi accusatoria – si legge nel comunicato – sarebbero state corrisposte, o promesse, somme di denaro per agevolare il rilascio di alcune concessioni o per impostare secondo determinati criteri il Piano di governo del territorio”.