Tutte le intercettazioni del re dei puttanieri
Top

Tutte le intercettazioni del re dei puttanieri

Nuovi particolari sulle telefonate tra il premier e Tarantini. Le ragazze erano foraggiatissime. Particolari piccanti, ma soprattutto deprimenti.

Berlusconi
Berlusconi
Preroll

redazione Modifica articolo

16 Settembre 2011 - 22.05


ATF

“Ieri sera avevo la fila fuori dalla porta della camera…erano in undici…io me ne son fatte solo otto perchè non potevo fare di più…non si può arrivare a tutto…”. E’ quanto dice il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a Giampaolo Tarantini il primo dell’anno del 2009, parlando della serata precedente. La telefonata è contenuta negli atti dell’inchiesta sulle escort che la procura di Bari ha depositato.

Berlusconi e Tarantini parlano al telefono il primo dell’anno, alle 12.07: a chiamare è Gianpi, che racconta il capodanno passato con Belen Rodriguez, Claudia Galanti e Manuela Arcuri. I due si scambiano gli auguri e poi iniziano a parlare di Belen. Ecco il testo integrale della telefonata.

T: Belen ha fatto dei balli latino-americani… mamma mia

B: chi li ha fatti? Belen?

T: Belen, sì

B: ma adesso è libera? con chi sta?

T: con nessuno. Glielo ho detto ieri infatti l’ho chiamata tante volte che volevo farle gli auguri perchè a destra mia Belen…a sinistra Claudia e di fronte Manuela.

B: mamma mia eri messo benissimo

T: ho detto: ho fatto una fine dell’anno… migliore non potevo farla

B: eh ci credo con le tre donne più belle d’Italia

T: Claudia sta bene, Claudia le vuole bene… parla sempre bene… ci mancherebbe

B: Belen invece come si esprime?

T: nooo…forse…poi non ho tanta confidenza, perchè io sono amico di Marco (Borriello, ndr) molto…ma io penso che…

B: ma lei è ancora innamorata di Marco?

T: no…no…non credo

B: comunque lui non ha la testa giusta per una donna come Belen

T: la ci vuole un uomo serio

B: è troppo semplice lui…deve andare con un più grosso…con un imprenditore…con uno come te

T: no con uno come lei stavo dicendo io

B: va bene senti io sono qua assediato da quando hanno visto che sono stato dichiarato da Playboy il politico più sexy sul libro che è venuto fuori il trenta…ha riportato questa cosa qui… io non ho scampo con questi qua. Ieri sera avevo la fila fuori dalla porta della camera… erano in undici… io me ne son fatto solo otto perché non potevo fare di più… non si può arrivare a tutto. Però stamattina mi sento bene sono contento della mia capacità di resistenza agli assedi della vita… che cosa ci tocca fare la notte del primo dell’anno. Senti io ho qua tutti i letti occupati… non so come fare a dirti venite. Il due viene anche Emilio… queste non vanno via neanche con le cannonate… il prezzo è buono, il vitto anche. Sai ieri sono state sulle automobili tre ore… hanno fatto le gare non le tiravi più giu.

T: ma quante ragazze ci sono?

B: quaranta

T: tutte sono venute

B: no…tutte no! Erano 67 quelle… intanto ho comprato una casa qui vicino per ampliare i posti… dodici posti in più.

Le ragazze che passavano la notte a palazzo Grazioli erano “foraggiatissime”. Lo dice il premier Silvio Berlusconi nel corso di una telefonata con Giampaolo Tarantini. Un modo di dire che, secondo la Guardia di Finanza, allude al fatto che “era stato dato loro il necessario”. La telefonata è del 17 ottobre 2010, alle 18.44 e a chiamare è il capo del governo. “Riferendosi alle ragazze che hanno trascorso la notte a palazzo Grazioli – riassume la Gdf – tra l’altro, sottolineava: ‘guarda che hanno tutto per pagarsi tutto da sole queste qua eh’, alludendo, evidentemente al fatto che era stato dato loro il necessario. Motivo per cui Tarantini non doveva sentirsi obbligato a corrispondere loro alcunché”. Tarantini risponde così: “Si, ma stia tranquillo, presidente, non c’è problema”. E Berlusconi aggiunge: “Eh, vabbè, ma non…non…coso…perché hanno…sono…sono foraggiatissime”.

In un’altra intercettazione riportata negli atti dell’inchiesta di Bari, Berlusconi chiede a Tarantini: “Per favore, non pigliamole alte…”, parlando delle ragazze che devono essere invitate nelle sue residenze. La telefonata è del 5 ottobre 2010. E’ il premier che chiama Gianpi, che poco prima l’aveva contattato senza ottenere risposta. Tarantini, scrive la Gdf, “lo incalzava prospettandogli la possibilità di organizzare un incontro con Manuela Arcuri per il mercoledì successivo riuscendo ad ottenere l’invito a trascorrere la serata insieme e a portare con sé alcune ragazze, ma rimandando ad altra serata l’incontro con l’attrice romana”.

Berlusconi a quel punto dice: “Se tu hai una ragazza da portare, due ragazze, tre ragazze da portare…”

T: sì…sì…si…

B: per favore, non pigliamole alte come fa questo qui di Milano, perché…. noi non siamo alti… devono essere tutte come la Graziana (Capone, ndr)

T: va bene, io ne porto un paio, due o tre ne porto.

BERTOLASO – Non sono solo Fabrizio Del Noce e Carlo Rossella a rappresentare un’ «esca» per le ragazze portate da Tarantini dal premier. Nell’organizzare una cena a Palazzo Grazioli, il 2 dicembre 2008, l’imprenditore pugliese sollecita Berlusconi ad invitare anche Guido Bertolaso, il capo della Protezione civile con cui aveva già discusso di affari ai quali avrebbe voluto «dare concretezza». «Vabbè Presidente – dice Tarantini a Berlusconi in una delle telefonate intercettate – se ci riesce anche a chiamare Bertolaso, così lo coinvolgeremmo». E il premier risponde: «..ecco, mi sembrava che ci fosse qualcuno da chiamare», «si sì appunto, ecco vedi… Bertolaso! Bertolaso, ecco. Va bene, chiamo Bertolaso!».


«A PREMIER TACIUTO CHE PAGAVO» –
«Io ho voluto conoscere il presidente Berlusconi ed a tal fine mi sono sottoposto a spese notevoli per entrare in confidenza con lui e sapendo del suo interesse verso il genere femminile non ho fatto altro che accompagnare da lui ragazze che presentavo come mie amiche tacendogli che a volte le retribuivo». Sono le dichiarazioni di Gianpaolo Tarantini rese ai pm di Bari che lo hanno interrogato il 29 luglio 2009. Tarantini inoltre ammette che «il ricorso alle prostitute ed alla cocaina si inserisce in un mio progetto teso a realizzare una rete di connivenze nel settore della Pubblica amministrazione perché ho pensato – dice – che le ragazze e la cocaina fossero una chiave di accesso per il successo nella società».

Native

Articoli correlati