Silvio Berlusconi è arrivato in tribunale, ed è già nell’aula dove si tiene l’udienza per il caso Mills, processo che lo vede imputato per corruzione in atti giudiziari. Il premier è entrato a Palazzo di Giustizia in auto, senza fermarsi a salutare la folla, e solo una volta dentro si è fermato qualche minuto con i cronisti.
L’udienza prevede, in videoconferenza da Berna, la deposizione della testimone Maria De Fusco, amministratore del fondo Struie da dove passarono 600 mila dollari. Secondo l’accusa è la stessa somma che fu pagata dal premier all’avvocato inglese David Mills affinché dicesse il falso in due processi a carico del fondatore di Fininvest.
Il cambio di programma
Per essere presente alla ripresa del dibattimento dopo la pausa estiva, il presidente del consiglio ha cambiato in corsa la sua agenda. Ha annullato la trasferta a New York dove avrebbe dovuto partecipare all’assemblea dell’Onu con all’ordine del giorno il conflitto israelo-palestinese, la Libia, la Siria e l’Afghanistan.
Il cambio di programma sembra sia stato determinato dalla volontà di controbattere punto per punto alle accuse dell’opposizione dopo lo scandalo escort e l’inchiesta napoletana sulla presunta estorsione ai suoi danni.
Scaduto l’ultimatum dei pm di Napoli
A Napoli, intanto, è scaduto l’ultimatum dato dai pm a Berlusconi, che dovrebbe testimoniare sul caso Tarantini come parte lesa. Secondo gli inquirenti il presidente del Consiglio sarebbe stato vittima di un’estorsione da parte di Gianpaolo Tarantini (che procurava al premier ragazze per le sue feste), la moglie di quest’ultimo Angela Devenuto e il faccendiere Valter Lavitola.
Le ragioni di Berlusconi
Dopo un tira e molla di alcune ore tra i legali di Berlusconi e la procura partenopea Berlusconi ha deciso di non presentarsi a Napoli, dicendo no anche alla possibilità, concessa dalla Procura, della testimonianza assistita. Dopo la pubblicazione di migliaia di intercettazioni imbarazzanti, Berlusconi ha scritto una lettera Il Foglio in cui spiegava le ragioni del suo rifiuto. L’inchiesta, secondo il premier, sarebbe un “trappolone mediatico” ai suoi danni.
La decisione del tribunale del riesame
Mercoledì si aprirà l’udienza davanti al Riesame a cui sono ricorsi Tarantini e Lavitola, in cui si dovrà decidere anche sulla competenza territoriale della procura di Napoli. Se la competenza resterà al capoluogo partenopeo, c’è la possibilità che i pm chieda al Parlamento di autorizzare l’accompagnamento coattivo di Berlusconi all’interrogatorio.
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