A processo i ruffiani del bunga bunga
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A processo i ruffiani del bunga bunga

Caso Ruby: rinviati a giudizio la Minetti, Fede e Mora, in uno dei due tronconi affrontati oggi a Milano. Nell'altro c'è Berlusconi.

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3 Ottobre 2011 - 16.07


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Il processo Ruby torna alla ribalta al Palazzo di Giustizia di Milano. Oggi, infatti, al primo piano riprenderà il dibattimento che vede imputato Silvio Berlusconi, accusato di concussione e prostituzione minorile; mentre al settimo proseguirà l’udienza preliminare – ribattezzata Ruby2 – per lo stralcio a carico del direttore del Tg4 Emilio Fede, della consigliera regionale della Lombardia (eletta nel listino di Formigoni) Nicole Minetti (nella foto) e dell’agente dei vip Lele Mora, accusati di avere organizzato le serate ad Arcore con ragazze disposte a prostituirsi.E proprio nell’ambito di questo procedimento i tre sono stati rinviati a giudizio.
Nessuno dei tre imputati si era mai presentato in aula davanti al Gup Maria Grazia Domanico, ma oggi – a sorpresa – è arrivata Nicole Minetti.
“Non ho dormito per l’agitazione, sono a pezzi”: ha spiegato chiacchierando con i cronisti.


Imane Fadil parte civile

Oggi, davanti al gup, si è presentata anche la modella marocchina di 27 anni Imane Fadil, una delle 32 ragazze maggiorenni che sarebbero state indotte a prostituirsi durante le serate ad Arcore, per avanzare la richiesta di costituzione di parte civile come hanno fatto e ottenuto le due ex miss Piemonte Ambra e Chiara che saranno presenti anche loro.
“Ci costituiremo parte civile nel caso di un rinvio a giudizio”: ha precisato l’avvocato della ragazza. Mentre Imane ha aggiunto: “Sono qua perché mi ritengo parte offesa e per guardare in faccia chi mi ha dato della bugiarda”.


La difesa di Berlusconi chiederà la sospensione

Al processo Ruby 1 la difesa del premier – dopo la bocciatura di tutte le eccezioni, tra cui quella sulla competenza funzionale con cui chiedevano il ‘trasloco’ del procedimento al Tribunale dei Ministri – dovrebbe chiedere la sospensione del processo in attesa del verdetto della Corte Costituzionale che, a luglio, ha ammesso il conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato (l’udienza davanti alla Consulta è fissata per il 7 febbraio).
Il presidente del Consiglio non sarà in Tribunale perché, come hanno più volte spiegato i suoi difensori, si presenterà soltanto se e quando comincerà l’audizione dei testimoni.


La Boccassini sarà in aula

Il procuratore aggiunto Ilda Boccassini (che sarà presente in aula) oltre alle intercettazioni e ai tabulati telefonici, presenterà la lista dei testi: le sette ragazze, Ruby compresa, ritenute dagli inquirenti “testimoni chiave” per confermare l’ipotesi accusatoria su quanto accadeva nelle serate ad Arcore (Maria Makdoum, M.T. e Natascia, le due ex miss Piemonte Ambra e Chiara, e la modella Iman Fadil) e tutti coloro che hanno sostenuto che il premier sapeva che la marocchina era minorenne.

In cosa consiste la concussione

E, poi, tutto il materiale raccolto per dimostrare la consistenza del reato di concussione contestato al capo del Governo per l’ormai nota telefonata in Questura che fece la notte tra il 27 e il 28 maggio dell’anno scorso per ‘liberare’ Ruby. Tanti anche i testimoni – ministri e parlamentari fino al personale di servizio ad Arcore – che gli avvocati del presidente del Consiglio sono intenzionati a sentire: lo scopo, ovviamente, è quello di ribaltare la ricostruzione dei pm e convincere il collegio che a Villa San Martino le serate erano ”conviviali”, che Berlusconi era convinto della parentela tra Ruby e Mubarak, che il suo intervento in Questura serviva per ”evitare un incidente diplomatico” e i soldi dati alla giovane erano solo per aiutarla, non in cambio di sesso. Inoltre, la difesa si opporra’ all’ingresso nel dibattimento delle intercettazioni, riproponendo, probabilmente, la questione degli ‘ascolti’ indebiti da parte dei pm.

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