Un buco nero al posto del cuore d'oro
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Un buco nero al posto del cuore d'oro

A Casoria, da una statua del Signore, rubato il cuore d'oro. E'rimasto un buco nero, metafora nella città dove s'impegnò Carlo Alberto Dalla Chiesa. [Onofrio Dispenza]

Un buco nero al posto del cuore d'oro
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9 Ottobre 2011 - 23.24


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Fu qui che Carlo Alberto Dalla Chiesa assunse il suo primo impegnativo incarico: comandante della compagnia dei Carabinieri. Erano i primi anni della Repubblica e in questa zona della Campania c’era da vincere il banditismo. Carlo Alberto Dalla Chiesa si fece conoscere e da qui iniziò quella carriera che alla fine, dopo aver attraversato la lotta alle Brigate Rosse, lo portò a Palermo. Dove morì, ucciso dalla mafia e dall’ordine di quei poteri occulti che storicamente hanno confabulato con i vertici di Cosa Nostra armandone la mano.

Il luogo è Casoria, 80mila abitanti, la camorra, un consiglio comunale sciolto per infiltrazioni mafiose nel 2005. Non solo camorra, naturalmente. Ci sono i giovani che si indignano, c’è il volontariato, tante persone per bene che si battono per la legalità. Ma per loro il lavoro è difficile, non è semplice fare capire qual’è la strada giusta quando ad imporsi sono modelli che indicano scorciatoie criminali, soldi facili, disprezzo di quei valori che qui erano pane quotidiano. E poi, il lavoro che manca, anche per i volenterosi.

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A Casoria accade questo.

Nel 1965 le suore dell’Istituto del Sacro Cuore vogliono dare un cuore d’oro alla statua del Signore che sovrasta l’edificio. I piccoli delle famiglie che fanno capo all’istituto fanno a gara per donare piccoli oggetti d’oro per una raccolta che non fatica a centrare l’obiettivo. Le suore recuperano l’oro che serve a far realizzare ad un artigiano il cuore d’oro per il Signore. Dal 1965 fino a ieri. I bambini che nel 1965 donarono una medaglietta, una catenina rotta, adesso sono uomini e donne mature, e fino a ieri, appunto, potevano indicare la statua del Signore ai loro figli e ai nipotini raccontando loro di quella straordinaria gara. Fino a ieri. Si, perché nottetempo e con perizia quel cuore qualcuno lo ha smontato e portato via, rubato. Sul petto del Signore è rimasto un buco nero, impareggiabile, drammatica metafora.

L’oro qui a Casoria fin dalla fondazione della città è simbolo di questa antica comunità. Lo stemma della città, infatti, è una casa di campagna d’oro, “Casa aurea raviosa”. L’oro in riferimento alla preziosità della terra, alla sua fertilità, al lavoro in campagna. Ecco, quel buco nero al posto del cuore d’oro, al di là del gesto, ha un senso – mi si consenta – di terribile interpretazione del presente.

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