Di cosa parleranno domani i giornali dei padroni e dei benpensanti? E cosa diranno gli scodinzolini televisivi? Che in tutto il mondo milioni di persone, giovani, meno giovani, donne e uomini, sono scesi in piazza per protestare contro la crisi provocata dai grandi speculatori, dagli affamatori e dai ladri di speranze e futuro? No. La notizia è la vetrina, la molotov, gli incidenti. I soliti quattro provocatori lasciati liberi di scorrazzare perché si parli della violenza e non dei problemi.
La storia è vecchia. Da un lato pochi idioti militarizzati, senza idee ma alla ricerca di visibilità; dall’altro forze dell’ordine che, troppo spesso, si fanno trovare impreparate. In mezzo i veri protagonisti, ossia i manifestanti che mediaticamente rischiano di diventare lo sfondo e non il primo piano.
Possiamo dire – e non più sommessamente – che siamo stufi? Non vogliamo né i violenti, né i loro ispiratori, né i loro protettori, né i loro complici, né i loro manipolatori. Non vogliamo violenti veri, tantomeno violenti travestiti da violenti.
E comunque l’indigazione è tanta. Troppa. Non saranno quattro idioti a poter fermare una voglia di cambiamento che ha già rotto gli argini della sopportazione. Avete rovinato una giornata di festa (sì, questa protesta è una festa delle coscienze) ma non fermerete la storia.
G. Cip