Il prete operaio e il giurista. Due addii da Firenze.
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Il prete operaio e il giurista. Due addii da Firenze.

Se ne sono andati don Mazzi, prete sessantottino dell'Isolotto e Antonio Cassese, ex presidente del Tribunale Penale per l'ex-Jugoslavia.

Il prete operaio e il giurista. Due addii da Firenze.
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23 Ottobre 2011 - 12.47


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Il prete del dissenso. E’ morto a Firenze Don Enzo Mazzi, il sacerdote rimosso nel 1968 dalla sua parrocchia dell’Isolotto dal cardinale Florit. Da allora ha guidato la comunità di base del popolare quartiere fiorentino. La rottura con la Chiesa avvenne per la solidarietà data da Don Mazzi agli occupanti del duomo di Parma. Aveva 84 anni. La comunità ricorderà la figura di don Mazzi, malato da tempo, lunedì alle 10,30 nello stesso popolare quartiere fiorentino dove, dopo la sua rimozione da parroco, per decenni è proseguita la celebrazione eucaristica in una piazza sotto le tettoie che abitualmente ospitano un mercato.

Il grande giurista. Sempre a Firenze è morto Antonio Cassese, giurista, scrittore, docente di diritto internazionale, fratello di Sabino. Negli ultimi anni aveva lottato contro una grave malattia. A livello internazionale si era battuto contro ogni violazione dei diritti fondamentali delle persone. Presidente del Comitato europeo per la prevenzione della tortura e dei trattamenti inumani o degradanti e primo presidente del Tribunale Penale Internazionale per l’ex-Jugoslavia. Nel 2009 era stato nominato presidente del Tribunale speciale per il Libano. Il Presidente Napolitano lo ricorda come «esempio di impegno civile al servizio della causa della giustizia, della democrazia e dei diritti umani».

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