Si accendono le luminarie, i negozi si riempiono di atmosfera natalizia e il buon senso improvvisamente scompare. Già a un mese dalle feste si ragiona di possibili regali e ci si prepara ad aprire ripetutamente il portafogli. Sarà l’euforia prefestiva, ma “a Natale la ragionevolezza nel comprare regali sembra svanire. Si vuole accontentare i propri cari, veder brillare gli occhi dei bambini”. Lo dice Petra Priller, responsabile del servizio consulenza debitori della Caritas altoatesina, che proprio per le imminenti feste lancia un appello alla ragionevolezza. E soprattutto invita cautela nell’accensione di debiti per l’acquisto dei regali. Un fenomeno, quello della rateizzazione natalizia, che diventa sempre più frequente se è vero che, come riferisce Priller, “quasi uno ogni quattro regali viene pagato a rate, con tendenze in salita”.
Maggiormente a rischio sono le persone e le famiglie con basse entrate, che non possono permettersi regali costosi. “Spesso le persone cercano di definire il proprio status tramite il consumismo, comprando cose come la tv al plasma e altro, per apparenza – incalza la responsabile del servizio altoatesino -. Chi al giorno d’oggi deve risparmiare sui regali, o addirittura non se li può permettere, non viene accettato. Così la gente preferisce comprare oggi e pagare domani”. A peggiorare la situazione ci pensano anche i commercianti, con le aperture domenicali che riempiono i negozi in vista delle feste. Una pratica fortemente criticata da Caritas. “Natale è la festa di Gesù, che è arrivato da noi per liberarci dai nostri debiti”. I peccati, non i debiti economici.