Blitz contro i Casalesi: chiesto l'arresto di Cosentino
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Blitz contro i Casalesi: chiesto l'arresto di Cosentino

50 arresti e oltre 70 indagati nell'inchiesta su infiltrazioni camorriste nella Pubblica amministrazione.

Blitz contro i Casalesi: chiesto l'arresto di Cosentino
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6 Dicembre 2011 - 11.02


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Il blitz è scattato in tutta Italia: dall’alba di questa mattina antimafia e carabinieri sono scattati in azione con richieste di arresto per affaristi e politici ritenuti vicini al clan dei Casalesi.
Tra loro, anche l’ex sottosegretario all’Economia Nicola Cosentino.
La magistratura di Napoli ha chiesto a Montecitorio di autorizzare l’arresto del deputato del Pdl, indagato per corruzione ed altri reati in un’inchiesta sulle collusioni tra camorra e politica.
Secondo fonti d’agenzia, la richiesta è in corso di notifica in queste ore alla presidenza della Camera. Non è la prima volta. Nel 2009 la giunta per le autorizzazioni a procedere respinse la richiesta di arresto, che provocò comunque le dimissioni di Cosentino dall’allora ruolo di sottosegretario.


L’indagine

L’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Cosentino è stata firmata dal gip Egle Pilla, su richiesta dei pubblici ministeri Antonio Ardituro, Francesco Curcio e Henry John Woodcock.


50 arresti e oltre 70 indagati

I provvedimenti restrittivi colpiscono in particolare elementi riconducibili alle fazioni Schiavone e Bidognetti del clan dei Casalesi. Fra i destinatari anche esponenti politici di rilievo nazionale e locale, personaggi del mondo bancario ed imprenditoriale operanti oltre che in Campania, nel Lazio, in Toscana, nell’Emilia Romagna, in Lombardia ed in Veneto.
L’ordinanza riguarda anche un’altra cinquantina di persone,arrestati dai carabinieri con la Dia di Napoli.
I reati contestati, a vario titolo, sono associazione camorristica, riciclaggio, corruzione e falso.
Secondo quanto si apprende l’inchiesta riguarda vicende di infiltrazioni del clan dei Casalesi nella pubblica amministrazione ed in particolare tra ex amministratori di Casal di Principe, roccaforte del clan dove il Comune viene sciolto in media ogni due anni. Gli indagati sono oltre settanta.

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