L'Italia che cresce, in povertà
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L'Italia che cresce, in povertà

Aumentano gli italiani che si rivolgono all'accoglienza di Sant'Egidio, a Roma. Soprattutto uomini fra i 45 e i 60 anni. Alla mensa della povertà inseguono afgani e romeni.

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21 Dicembre 2011 - 11.01


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Lo sviluppo della fame. Al Centro di accoglienza per italiani a Roma, gestito dalla comunità di Sant’Egidio, si sono rivolte nel corso del 2011 (da dicembre 2010 a novembre 2011) 1.535 persone, di cui poco più della metà sono uomini (799 maschi, 736 femmine). Lo rende noto la stessa Comunità, precisando che nel corso degli ultimi sette anni è aumentato il numero delle persone che si rivolgono per la prima volta al Centro. In particolare l’incremento più elevato si registra nel corso degli ultimi tre anni: “Molti – spiega Sant’Egidio – chiedono un aiuto alimentare, assieme a consigli sul lavoro, l’alloggio, le pratiche amministrative”. E anche alla mensa gestita dalla comunità in via Dandolo gli italiani aumentano: sono la quarta nazionalità fra i nuovi arrivati nel corso del 2011.

Maschi dai 45 ai 60. I nuovi poveri sono soprattutto uomini tra i 45 e i 60 anni ad aumentare, mentre le donne restano stabili. Fra le persone sole, in costante aumento è il numero di anziani e di uomini disoccupati, il più delle volte separati. La percentuale di persone ultra65enni che si è rivolta al centro per la prima volta nel corso del 2011 è il 23,2% dei nuovi arrivi. Gli anziani sono più del 40%. Persone con un’elevata precarietà abitativa: solo l’8,5% delle persone dell’anno 2011 vive in casa di proprietà, dato che scende al 5,4%. Gli altri vivono in affitto, subaffitto, casa popolare, ospiti da amici, dormitorio, locali occupati, residence, roulotte, baracca, automobile, garage, grotta, strada. I senza fissa dimora “dichiarati” il 25% delle persone nel corso dell’anno.

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Classifica dei poveri. Sono circa sei mila le persone che si sono registrate alla mensa di Roma, gestita dalla comunità di Sant’Egidio, nel corso del 2011: si tratta di 5.358 stranieri e di 446 italiani. Numeri in crescita rispetto allo scorso anno, quando erano arrivati per la prima volta circa 3.900 stranieri e poco più di 300 italiani. I dati segnalano che fra i nuovi registrati nel corso del 2011 la fanno da padrone gli afgani, che sono il 31%. Seguono i romeni (14%) e i turchi (8%). Quarta nazionalità sono gli italiani (7%) che sono più numerosi di ucraini (6%), bulgari (4% e somali (3%). Nella classifica di nazionalità, seguono polacchi, eritrei, tunisini, peruviani, iracheni, bengalesi, marocchini ed egiziani, con percentuali comprese fra il 2,8% dei polacchi e l’1,1% degli egiziani.

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