C’é criminale e criminale. C’é il criminale incallito e irredimibile, c’é chi attraversa il crimine e ne esce, perché nel tunnel ci si era ficcato per un errore, per disperazione, per bisogno. Ci sono i criminali furbi e i criminali coglioni. C’é il criminale con l’elicottero che si é fatto una bella risata pensando a quanti soldi avrebbe potuto fare con un terremoto appena arrivato, coi morti caldi e i sopravvissuti ancora sotto le macerie. C’é il criminale che, nonostante tutto, pensa di poter andare in paradiso, e magari su un aereo privato.
Lo spettro é ampio e si potrebbe andare avanti per tanto. Noi qui vogliamo proporvi una piccola storia di piccolo crimine. Una piccola storia di una cronaca piccola, e a lieto fine. A Licata, nell’agrigentino, in una delle sere di fine anno entra in azione una banda di ladri. C’é un appartamento vuoto, entrano e lo ripuliscono. Contanti e oro per diecimila euro. La famiglia proprietaria dell’appartamento non era fuori per una cena con amici o una serata attorno ad un tavolo da gioco, ma per una veglia funebre. Era morto un parente e si erano ritrovati tutti attorno a chi li aveva lasciati sotto le feste.
Cosa é successo? E’successo che in paese si sa di quel lutto, la notizia arriva anche alla banda dei Babbi Natale. I nostri si guardano in faccia, scrutano la propria coscienza, si guardano nuovamente negli occhi e prendono una decisione unanime. E’ il giorno del funerale, la casa svaligiata torna ad essere vuota, sono tutti in chiesa. La banda dei Babbi Natale entra nuovamente in azione, ma per restituire il bottino. Quando le esequie sono finite, la famiglia torna e ritrova il maltolto. Ci sono anche questi criminali. E questi, tra cento anni, a buon diritto potrebbero sperare nel Paradiso.
