Aveva creato un sito internet con le foto delle sue compagne di scuola seminude e in pose osè. Ora il ragazzino quattordicenne di Bolzano è indagato dalla procura minorile. Il sito è stato già chiuso dalla polizia postale.
E dalle forze dell’ordine arriva l’allarme contro il fenomeno del sexting, sempre più diffuso dai giovanissimi. I ragazzi – spiega il sovrintendente Roberto Santin della polizia postale di Bolzano al quotidiano Alto Adige – non capiscono «che se gli autoscatti finiscono nelle mani sbagliate, le conseguenze possono essere nefaste».
I giovani fanno gli autoscatti per divertimento nei bagni delle scuole, per poi scambiarsi le foto osè, che – una volta inviate – possono facilmente finire anche nelle mani di pedofili. «Noi ricordiamo agli studenti – aggiunge Santin – che un giorno saranno avvocati, ingegneri, architetti e quelle foto potrebbero rimanere nel web per sempre».