No Tav, blitz all'alba: ventisei arresti
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No Tav, blitz all'alba: ventisei arresti

Operazione in tutta Italia contro chi partecipò ai violenti scontri in Valsusa del 3 luglio. 26 arresti e 11 indagati. Nel mirino leader dell'area antagonista.

No Tav, blitz all'alba: ventisei arresti
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26 Gennaio 2012 - 09.30


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26 ordinanze di custodia cautelare in carcere, una persona ai domiciliari, 15 obblighi di dimora: questi i provvedimenti di un blitz cominciato all’alba per gli incidenti al cantiere Tav dello scorso luglio. A distanza di sei mesi la magistratura presenta dunque il conto per i violenti scontri del 3 luglio in Valsusa, quando centinaia di militanti No Tav assalirono le forze dell’ordine che presidiavano il cantiere dell’Alta velocità Torino-Lione.

I nomi delle persone coinvolte, tutte accusate di aver preso parte direttamente alle violenze, sono di un certo spessore nell’area antagonista. Colpiti i vertici del movimento No Tav in Valsusa e a Torino, per alcuni c’è anche l’accusa di associazione a delinquere. In carcere esponenti dei “Corsari di Milano”, arresti anche in Toscana, Liguria, Emilia Romagna. Colpito il centro sociale torinese Askatasuna, considerato il braccio operativo del movimento No Tav.

Nell’elenco delle persone perseguite, Paolo Maurizio Ferrari, ex terrorista italiano appartenuto alle Brigate rosse. Mai pentito, mai dissociato, considerato l’ultimo degli irriducibili, aveva finito di scontare la pena nel 2004, dopo trent’anni di detenzione. Avrebbe partecipato in maniera attiva agli scontri del 3 luglio. Un altro personaggio di spicco coinvolto è Giorgio Rossetto, 52 anni, leader storico del centro sociale Askatasuna.

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