Giornata difficile nelle città. Disagi ovunque per lo sciopero dei sindacati di base di tutte le categorie pubbliche. L’agitazione riguarda anche scuole, uffici pubblici, poste e telecomunicazioni. Una manifestazione sfilerà per le strade di Roma con un corteo che partirà da piazza della Repubblica e si concluderà in piazza San Giovanni. Per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, bus, metropolitane e tram, gli orari varieranno da città a città. A Roma gli autisti si fermeranno dalle 8.30 alle 17 per poi riprendere alle 20 fino a fine servizio.
Treni in parte fermi. Sul fronte treni, i ferrovieri dell’Orsa non prendono servizio dalle 21 di oggi fino alle 21 di domani. 24 ore di protesta dalle conseguenza imprevedibili. Trenitalia assicura che circolerà regolarmente circa il 90% dei treni nazionali. Per quanto riguarda i treni media-lunga percorrenza, «saranno assicurati tutti i convogli elencati nell’apposita tabella dei treni previsti in caso di sciopero, consultabile sull’orario ufficiale di Trenitalia e sul sito web fsitaliane.it.
Oggi si vola. Revocato invece lo sciopero di 4 ore che era in calendario sempre per venerdì dalle 13.30 alle 17.30 degli assistenti di volo: Alitalia e i sindacati hanno raggiunto un accordo. Ma un altro stop di 24 ore su tutto il territorio nazionale, sempre domani, riguarda i piloti di Meridiana Fly. Possibili disagi anche negli aeroporti di Fiumicino e Ciampino. Dalle 13.30 alle 17.30 è in programma «il primo sciopero generale regionale del trasporto aereo», organizzato da Cgil, Cisl, Uil e Ugl.
Troppi sacrifici dei soliti noti. Lo stop è indetto «contro il governo Monti, che conferma le precedenti manovre, riduce il potere d’acquisto dei salari attraverso l’aumento dell’Iva, dell’Irpef locale, dei ticket sanitari, delle accise sulla benzina e l’adozione dell’Ici sulla prima casa, colpisce l’intero sistema pensionistico e il livello di vivibilità economica dei pensionati, privatizza beni comuni e servizi pubblici applicando i dettami della Bce e Unione Europea, che tutelano gli interessi del grande capitale bancario, finanziario ed economico, scaricando i costi della crisi capitalista sui lavoratori e sulle fasce di popolazione più disagiata».
Tir, problemi al sud. Il meridione resta in gravi difficoltà per lo sciopero degli autotrasportatori e per i blocchi che paralizzano la circolazione delle merci. E da più parti si preme sul governo perché intervenga con decisione. Monito perché l’Italia “assicuri la libera circolazione delle merci” giunge dal commissario Ue Antonio Tajani, mentre il segretario generale della Cgil Susanna Camusso chiede all’esecutivo di fermare lo sciopero dei Tir perché “sta facendo aumentare l’inflazione”.
Verso la normalità. La situazione dovrebbe migliorare nelle prossime ore, per lo sgombero di alcuni presidi degli autotrasportatori disposto dalle autorità. “Si stanno sciogliendo tutti i blocchi e circola l’85% dei mezzi” comunica Paolo Uggè, presidente della Fai-Conftrasporto. “Piano piano si sta tornando alla normalità” conferma Federdistribuzione, “confidiamo che in un paio di giorni si possa risolvere completamente. Ci sono segnali di ripresa di una circolazione corretta delle merci in tutta Italia, anche nelle regioni dove le criticità erano maggiori, soprattutto al Sud”.
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