L’iniziativa molto americana arriva dopo la vicenda che ha visto coinvolto l’ex capo del Fmi, Dominique Strauss-Khan, che il 14 maggio fu accusato da una cameriera dell’Hotel Sofitel di Times Square di violenza sessuale, poi prosciolto alla fine di agosto, perché l’accusa si era rivelata non credibile. La nuova disposizione fa parte di un contratto di categoria della durata di sette anni, che è stato approvato dal board dell’Hotel Association of New York e che dovrebbe essere ratificato dai membri del sindacato lunedì prossimo.
Gli operatori dei maggiori alberghi di New York hanno accettato di siglare un accordo che garantirà alle cameriere e agli altri dipendenti aumenti salariali, copertura sanitaria, migliori trattamenti pensionistici e un altro benefit, decisamente più inusuale: un pulsante anti-panico personale, da utilizzare in caso di pericolo per avere un soccorso immediato.
“E’ un modo semplice per garantire la sicurezza dei lavoratori”, ha detto Rory Lancman, membro del consiglio comunale che ha patrocinato il progetto di legge per l’adozione dell’allarme anti-panico. “Dopo quello che e’ successo l’anno scorso, siamo grati alle direzioni degli hotel di New York per aver scelto di appoggiare questa misura”, ha aggiunto.
Né i proprietari degli alberghi, né i rappresentanti sindacali hanno collegato in alcun modo la decisione al caso Strauss-Khan. Tuttavia, sono in molti a ritenere che l’episodio del Sofitel, dopo aver riempito per mesi le prime pagine dei giornali della Grande Mela e non solo, abbia influito e non poco sulla decisamente originale di accordo sindacale.