Protestano tutti quelli che hanno un’auto a Gpl. Soprattutto chi l’ha acquistata nell’ultimo anno. Si sentono beffati. Pensavano di essersi messi a riparo dal caro-carburanti e invece ci stanno dentro anche loro. Dicono: “Quest’estate mettevo il gpl a 57 centesimi, neanche sei mesi fa, e ora è a 0,87 euro. Ma non è possibile”. E invece anche loro sono in balia dei rincari dei carburanti.
D’altra parte non poteva essere diversamente. Il Gpl è un derivato del petrolio, e in quanto tale il suo prezzo segue l’andamento del barile di greggio. Che non è mai stato così caro per noi europei. Non solo. Il livello attuale dei carburanti è dovuto anche al deprezzamento dell’euro sul dollaro (anche se il barile di Brent è a 125 dollari, il deprezzamento dell’euro sul dollaro fa sì che a noi europei costa come ai massimi del 2008, quando era quotato a 150 dollari) e alle accise sui carburanti aumentate dal governo Monti. Senza considerare che presto, a settembre, l’Iva potrebbe salire dal 21 al 23%.
La questione più che altro è capire se il il Gpl sia aumentato più degli altri carburanti come credono coloro che hanno auto alimentate a Gas petrolio liquido. E la risposta è no. “Gpl e metano subiscono gli stessi aumenti del petrolio greggio, ma in ritardo di 5-6 mesi. Non ci sono oscillazioni settimanali come quelle del petrolio, dovute a cause contingenti, ma crescite semestrali continue”, spiega l’ingegnere Enrico De Vita. I numeri d’altra parte parlano chiaro: negli ultimi tre anni la benzina è aumentata del 54%, il diesel del 60%, il Gpl del 25%. Grazie soprattutto alle accise statali che sono bassissime, quasi nulle, sul Gpl.
Anche per questo le grandi case automobilistiche, preoccupate di non vendere più macchine, come contromossa stanno aumentando la produzione di automobili ecologiche, quelle con impianti a Gpl e metano. Ma attenzione, l’auto a Gpl non è sempre conveniente. “Bisogna ricordare che con un litro di Gas petrolio liquido si fa il 30% di strada in meno rispetto a un litro di benzina”, sottolinea ancora De Vita. Senza considerare che se l’impianto non è di serie si consuma un altro 20% di carburante in più, e che le auto bifuel quando non vanno a Gpl consumano un ulteriore 20% in più rispetto a un modello analogo solo a benzina