Minetti: nessuna vergogna per il Bunga Bunga
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Minetti: nessuna vergogna per il Bunga Bunga

La consigliera del Pdl in tribunale per il processo Ruby ascolta il racconto delle serate ad Arcore e dice di non provare alcun imbarazzo. «Parlerò quando è il momento».

Minetti: nessuna vergogna per il Bunga Bunga
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11 Maggio 2012 - 13.43


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Dopo aver ascoltato la deposizione della sua ex amica, Melania Tumini, su una serata ad Arcore che la giovane ha definito “allucinante”, Nicol Minetti ha fatto sapere di non provare «assolutamente imbarazzo» e «assolutamente» nemmeno un pò di vergogna. La consigliera regionale, imputata assieme ad Emilio fede e Lele Mora nel processo sul caso Ruby, oggi era in aula solo per ascoltare.

«L’unica cosa che posso dire riguardo al processo è che parlerò in aula quando sarà il momento», ha dichiarato Nicole Minetti in una pausa d’udienza del processo. Inseguita da fotografi e giornalisti, la Minetti si è recata in bagno per fumare una sigaretta, rispondendo a chi gli ha chiesto se fosse intenzionata a lasciare la poltrona di consigliere regionale ha affermato: «No, non lascerò la politica». A chi le ha fatto notare che in aula una testimone ha fatto dichiarazioni poco piacevoli nei suoi confronti, ha sorriso dicendo «C’est la vie».

Nel corso dell’udienza si è venuto a sapere che la Minetti scrisse una mail all’ex amica Melania Tumini l’11 novembre 2010, dopo che il caso Ruby era scoppiato. C’era scritto: «Chiamami, prometto di non portarti più a nessun bunga bunga». A riferire di questa mail è stata oggi in aula la stessa Tumini che ha raccontato al Tribunale di aver troncato i rapporti con Minetti e di averle mandato l’8 novembre dell’anno scorso una mail in cui «le dicevo con molto affetto che le consigliavo di cambiare strada». L’ex igienista dentale di Silvio Berlusconi l’11 novembre rispose «di aver compreso le mie parole cogliendo il mio affetto – ha proseguito la testimone – e poi mi scrisse ‘chiamami, prometto di non portarti più a nessun bunga bunga».

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