Borsellino e la trattativa Stato-mafia: follia
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Borsellino e la trattativa Stato-mafia: follia

Al processo Mori il pentito Mutolo racconta di un Borsellino "incazzato nero" per la trattativa tra istituzioni e Cosa Nostra. E ha pagato con la vita. [Onofrio Dispenza]

Borsellino e la trattativa Stato-mafia: follia
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Onofrio Dispenza Modifica articolo

1 Giugno 2012 - 15.35


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di Onofrio Dispenza

“Questi sono pazzi, questi sono dei matti!”, parole che Paolo Borsellino disse, al telefono, ad un suo interlocutore istituzionale, in una pausa di interrogatorio. L’episodio è stato raccontato, questa mattina, a Palermo, al Processo Mori, dal pentito Gaspare Mutolo.

Borsellino sapeva della trattativa tra mafia e Stato e il magistrato ucciso in via d’Amelio considerava quella trattativa una follia. L’idea era di offrire una via d’uscita dal carcere ottenendo uno stop alla strategia stragista di Cosa Nostra. Avrebbero ottenuto una sorta di dissociazione che lo Stato avrebbe premiato con “una specie di amnistia”.

Mutolo, riferendo l’episodio della telefonata in corridoio, durante una pausa dell’interrogatorio, racconta di un Borsellino arrabbiato, disgustato, “incazzato nero”. C’erano, dunque, persone delle istituzioni che avevano fatto capire che la cosa si poteva fare… Una ipotesi – stanno ricostruendo i magistrati di Palermo e Caltanissetta – che aveva in Paolo Borsellino un nemico giurato. Contrarietà che Paolo Borsellino avrebbe pagato con la vita.

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